martedì 16 dicembre 2008

Ma quanto è grande Dio (editoriale del 15 Dicembre)

di Alessia Tomasini

Sconcertata, senza parole. E’ stata questa la prima impressione che ho provato ieri durante la visita alla nuova curia vescovile di Latina. Una struttura immensa, pagata
con i soldi dei contribuenti. Un dono alla chiesa cattolica per molti. Uno sperpero per me che però, devo ammettere, convivo con un laicismo profondo. Appena entrata sono stata colpita dall’immensità, e vi assicuro non si tratta di un’esagerazione, degli spazi. Ero indecisa tra le stesse immagini e sensazioni che avevano suscitato in me il Louvre e la cattedrale di Notre Dame a Parigi. Il servizio d’ordine sembrava quello di un museo. Ho compreso, ripeto solo ieri, che l’immensità degli
ambienti era paragonabile solo a quello dell’unico impero/potere che sia riuscito a superare indenne il trascorrere dei secoli. Sono stata sempre convinta che la religione sia l’oppio dei popoli. Guardandomi intorno la mia opinione si è arricchita di due osservazioni e di due ulteriori certezze. La prima è che i preti sono tanti e muovono tantissimi voti. La seconda è che abbiamo una classe
politica ed istituzionale codina. C’erano più sindaci, consiglieri, deputati, ex senatori all’inaugurazione della curia che in qualsiasi riunione sullo sviluppo di questo territorio. E nessuno che abbia commentato in negativo la struttura come per paura che dall’alto qualcuno potesse fulminarli all’istante. Non voglio dire con questo che la curia non dovesse essere realizzata. Però le dimensioni mi sembrano spropositate. Quante abitazioni per famiglie disagiate, con le stesse risorse, sarebbero state create? Nessuno sembra essersi posto questa domanda così come nessuno ha detto che dall’esterno l’edificio è inquietante. Lo stesso presidente della Regione, Piero Marrazzo, era tutto sorrisi e baci mentre inneggiava alla capacità di comunicazione e di aggregazione che la curia può rappresentare. Uno sbrodolamento politico mai visto. Marrazzo ha dato piena disponibilità al vescovo per il futuro. Il governatore del Lazio vuole organizzare eventi culturali e colmare in questo modo il senso di solitudine che i cittadini provano. Ma non sarebbe meglio ridurre gli sprechi della Regione ed essere più presenti su questo territorio non solo a parole ma con i fatti? Magari con un capitolo di bilancio a sostegno della sanità, del sociale, dello sviluppo infrastrutturale e dell’occupazione. L’eccesso degli atteggiamenti, la platealità degli interventi, stonavano con tutto e oprattutto con il messaggio di una chiesa che dovrebbe essere di umiltà e di dedizione agli altri e che si è rivelata solo l’occasione per una parata. L’arredamento è sontuoso nella sua semplicità. Il Roof garden potrebbe ospitare la scena finale del Titanic o un paio di partite di calcio, formazione ad undici, o ancora una gara di pattinaggio. L’arena esterna sembra quella del teatro greco. Bellissima, per carità, ma quanto sarà sfruttata? Quanti avranno accesso al suo interno? Purtroppo quello che ho visto ieri non ha fatto altro che aumentare i miei dubbi e le mie domande. I fasti della chiesa allontanano dalla fede, alimentano velleità anche morali esagerate rispetto a quello che è la vita normale. Uscendo, dopo la cermonia, le luci degli interni della curia non mi hanno impedito di vedere il degrado della zona del Nicolosi, il palazzo sventrato e non ancora ricostruito.
La chiesa per me è altro. Posso dirlo anche perchè non mi devo candidare e l’unico voto cui aspiro è quello di Dio e senza intermediari. La chiesa del Sacro Cuore era stracolma per una sorta di conferenza stampa. Mi domando, per questa malattia della curiosità che mi uccide, quanti di quelli che erano presenti domani porteranno i figli in chiesa a sentire la messa, o all’oratorio per incontrare altri ragazzi, o ancora agli eventi organizzati dal gruppo degli scout dell’ Azione cattolica.
Quanti di quelli che erano seduti in prima fila si confessano e vanno in chiesa tutte le domeniche? Ancora una volta la politica non si è smentita. Si è presentata in pompa magna per dare prova di grandi gesti ma non è stata capace di dare prova di buon comportamento. Io in chiesa non vado e non mi confesso dal giorno della comunione e per dirla tutta sono stata anche cacciata dal catechismo. Però almeno sono coerente, o ci provo. La chiesa ieri era piena di persone che cercavano un “protettore” qualcuno che li liberasse dalla sofferenza, della solitudine e del ubbio. Spero lo abbiano trovato. Io ho visto solo un luogo immenso che mi ha fatto pensare che Dio è stato il miglior imprenditore di se stesso.

1 commento:

  1. Sul fatto che la regione sperpera i soldi dei cittadini,è vero,secondo me,ma è un mio parere,questo non è il caso,di sperpero,il resto dell'articolo non lo commento,lo ha detto,lei è profonda laica,che sembra un pochino atea,leggendo altri articoli passati,ma il mondo è bello perchè siamo tutti diversi. Buon lavoro

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