giovedì 24 giugno 2010

WYETH, serve un percorso condiviso


Teresa Faticoni
Succede sempre più spesso: quando le aziende licenziano i lavoratori cercano un capro espiatorio. E sempre più spesso nelle vesti di signor Malaussene si trovano a essere i sindacalisti. Nel caso dei lavoratori della sede Wyeth sta accadendo proprio questo. C’è molta sfiducia tra i 58 che sono coinvolti nella procedura di mobilità, tanto che vorrebbero bypassare le organizzazioni sindacali chiedendo direttamente un intervento delle istituzioni, nel qual caso Provincia e Regione. «Ma veniamo da cinque procedure di mobilità consecutive – dichiara Ivan Dal Col rsu di fabbrica -. Non ci spaventa trovare le soluzioni. La cosa che fa più male è la diffidenza nei confronti di chi sta gestendo i tavoli». Tavoli che si susseguono febbrilmente, tanto che oggi pomeriggio in Confindustria Latina ci sarà un nuovo incontro con una società che si dice disposta ad assumere alcuni lavoratori espulsi nel momento in cui Wyeth è stata acquisita da Pfizer. Un processo, questo del ricollocamento, che si inserisce nell’ambito del Welfarma, con le garanzie che ne susseguono. Nei giorni scorsi la società Pangea, che si occupa della commercializzazione dei farmaci generici, ha presentato il percorso per l’assunzione fino a 77 persone anche per la Geosystem, una società che ha elaborato un software in grado di acquisire in modo digitale le mappe territoriali in funzione dell'impatto atmosferico, idrico, geomorfologico, naturalistico. Questa seconda società ha sottoscritto un accordo di tipo commerciale con Pangea riguardante il progetto VAS. Si sta cercando una sede operativa in provincia di Latina, preferibilmente ad Aprilia. «È importante sottolineare – dice ancora Dal Col - che i lavoratori interessati saranno assunti, a seguito di un colloquio individuale, con contratto chimico farmaceutico, con lo stesso stipendio attualmente percepito, a tempo indeterminato e senza periodo di prova. In aggiunta le organizzazioni sindacali e la rsu hanno richiesto delle garanzie occupazionali almeno per un certo periodo. Il tutto dovrà comunque essere sviscerato meglio entro i termini di un eventuale accordo». Un modo per dire ai colleghi “della palazzina”, sempre poco sindacalizzati fino a oggi, di stare tranquilli perché non saranno lasciati soli e le loro ragioni sono le ragioni di chi li rappresenta. 



1 commento:

  1. Dr.ssa Faticoni,
    Ci scusi, ma lei nell’articolo in questione ha dato dei giudizi (vedi Malaussene) su quello che pensano i dipendenti Wyeth senza avere sentito tutte le controparti della vicenda, basandosi solo sulle informazioni ricevute dalla singola persona intervistata.
    Gradiremmo, al più presto, essere interpellati per aver modo di rispondere a questi articoli superficiali, zoppi e per niente esaustivi circa la nostra vicenda.
    A sua disposizione.
    I Dipendi Wyeth in mobilità.

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