martedì 22 giugno 2010

Case famiglia nella Fattoria solidale del Circeo


Teresa Faticoni
Un esempio da seguire, un modo di fare impresa che fa scuola, un modo di impiegare la solidarietà per fare impresa. La Fattoria solidale del Circeo è stata protagonista di un convegno che si è tenuto a Roma nell’ambito del Sanit, il forum internazionale della salute che ieri si è concentrato sulla riabilitazione in agricoltura. L’oggetto dell’incontro è stata proprio l’attività riabilitativa che si svolge nella Fattoria di Pontinia con le testimonianze dirette portate dagli operatori sanitari e dal personale del dipartimento di salute mentale dei Monti Lepini. Ma ieri si è fatto molto di più: all’interno del Sanit è stato siglato un protocollo di intesa per realizzare case famiglia per ospitare persone disabili all’interno della Fattoria. «Una cosa molto innovativa e pionieristica», commenta con orgoglio Marco Di Stefano della Fattoria. Il documento è stato siglato dallo stesso Di Stefano, da Saveria Dandini, presidente dell’Istituto Leonardo Vaccari («la storia della riabilitazione a Roma dal 1936», dice Di Stefano) e Alfredo Bonino, presidente dell’associazione italiana disabili. Partner di prestigio che confermano non solo la validità del progetto, ma anche la sua fattibilità avendo fatto propria una esigenza come quella di dare un tetto vicino al luogo di lavoro a persone con patologie psichiatriche. Adesso parte la caccia ai fondi per la realizzazione delle case famiglia. Pubblici e privati, basta rispondere all’appello.

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