lunedì 28 giugno 2010

Buon compleanno Fulgorcavi e cento di questi giorni

Teresa Faticoni
«Oggi la NOSTRA fabbrica compie 45 anni». Fabrizio Di Rosa ha scritto proprio così sulla bacheca facebook del gruppo “Nexans Latina non si tocca” (3.039 persone iscritte a ieri pomeriggio). Lo ha scritto con le maiuscole. Fabrizio è uno degli operai più “anziani” della Nexans, e ha solo 45 anni. È uno di quelli che nelle proteste contro la chiusura del sito pontino della multinazionale francese non manca mai, ha la faccia bruciata dal sole di giugno. Raccontiamo in breve la storia di Fabrizio per raccontare attraverso la sua energia la storia di una fabbrica che ha significato la costruzione della storia di questa città. Lì, a Borgo Piave, è nato il sindacalismo pontino, è nata la coscienza collettiva di questa città, è nato lo sport come evento comunitario, sono nati grandi campioni e allenatori di calcio. Su tutti il grande Fascetti, che esordì negli anni Settanta proprio sui campi di via del Crocifisso. Per tacer dei cavi che abbiamo esportato in tutto il mondo. E ora, dopo oltre 45 splendidi anni, ci vengono a dire che vogliono chiudere, cancellando con un colpo di spugna tutto quello che è stato e che potrebbe ancora essere. Era il 27 giugno del 1965 quando, con una pubblicazione di cui riportiamo qualche foto, fu inaugurato lo stabilimento Fulgorcavi di Latina. Le produzioni erano iniziate due anni prima in alcuni capannoni, mentre se ne stavano completando altri. Erano gli anni Sessanta, quelli del boom economico, quelli in cui sembrava che investire a Latina fosse un ottimo affare. Tanto che un imprenditore genovese chiuse la Navalcavi a Genova per trasferirsi nell’Agro Pontino. Sessanta ettari per produrre cavi elettrici e telefonici. Negli anni Ottanta scoppiò la crisi. Che fu finanziaria e nata in altre fabbriche del gruppo, ma che coinvolse anche la Fulgorcavi nell’amministrazione controllata. Si arrivò alla gestione pubblica tramite la Gepi, ma si faceva profitto e quindi di nuovo in mano ai privati. Fino a oggi, quando arrivano i francesi a dire che qui non si deve produrre più.  Si pensava che questo sarebbe potuto essere un centro di eccellenza con 4.500 operai, al massimo del suo splendore la Fulgorcavi ne ha impiegati oltre 1.200. Adesso ce ne sono poco meno di 200. Auguri Fulgorcavi, e cento mille di questi giorni.

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