lunedì 24 maggio 2010

NEXANS CHIUDE

Teresa Faticoni
La Nexans chiude il 31 maggio. Una dichiarazione laconica e scioccante. Non inattesa, certo, ma sconcerta la facilità con la quale si cancella una storia prestigiosa e il futuro di un sito industriale e di oltre 300 famiglie. Il management della multinazionale francese ha dichiarato per la prima volta ufficialmente la sua volontà nell’incontro di ieri pomeriggio presso il ministero dello sviluppo economico a Roma. In strada, sotto le finestre del dicastero c’erano i lavoratori della Nexans con le bandiere e gli striscioni a chiedere un domani. Sopra, con il funzionario del ministero ha incontrato le parti sociali, rappresentate dai segretari territoriali e nazionali delle categorie chimici di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confail. «Non si possono cancellare con un colpo di spugna 50 anni di storia», ha detto a margine della riunione Armando Valiani, segretario della Ugl chimici di latina e dipendete della Nexans. Lo stesso rappresentante del ministero ha stigmatizzato il comportamento della multinazionale francese, che in una settimana annuncia di voler chiudere battenti e spostare la produzione dei cavi di media tensione nello stabilimento di Battipaglia in Campania. Dove negli anni passati avevano già portato le produzioni che erano state il fiore all’occhiello della fabbrica pontina. Nonostante fosse stata invitata la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ex segretaria nazionale della Ugl, non si è vista, ha preferito mandare un impiegato dell’amministrazione regionale. «È inaccettabile quello che dicono – dichiara Dario D’Arcangelis segretario della Filctem Cgil di Latina -. Abbiamo sterilizzato la loro volontà di procedere». I funzionari statali hanno chiesto al management aziendale di congelare la procedura e cercare di interloquire con i vertici francesi per l’applicazione del piano industriale del 2006 che prevedeva specializzazioni per il sito di Borgo Piave. L’incontro si è riaggiornato al primo giugno. Ma la volontà di Nexans è chiarissima: «Abbiamo comunicato alle istituzioni e alle parti sociali la decisione di Nexans di cessare le attività di Latina per garantire la presenza della società in Italia», ha dichiarato Giuseppe Borrelli, amministratore delegato Nexans Italia, al termine dell’incontro. «Confermiamo la disponibilità dell’azienda – ha aggiunto Borrelli – a cooperare con tutte le istituzioni e rappresentanze sindacali coinvolte per valutare, attraverso un dialogo costruttivo, le soluzioni più adeguate per ridurre al minimo l’impatto sociale». Un modo per dire che i lavoratori non saranno lasciati soli, che magari sul piatto saranno messi tanti soldi per la buonuscita. Ma sarà sempre poco per chi non vuole soldi, ma lavoro. «Almeno il primo round non lo ha vinto l’azienda – commenta Roberto Cecere segretario della Femca Cisl – siamo in una fase interlocutoria». Questa mattina nel sito di via del Crocifisso di terrà un’assemblea sindacale, intanto continua il presidio dello stabilimento da parte dei lavoratori.

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