lunedì 17 maggio 2010

LATINA - La vertenza Nexans blocca la città

Teresa Faticoni
Il dramma che la chiusura della Nexans si porta dietro è tutto racchiuso nella rabbia e nelle lacrime di Armando Valiani, segretario Ugl chimici e dipendente di questa fabbrica. «Mio nonno ha lavorato qui, mio padre e mia madre hanno lavorato qui, e io conosco tutti per nome». Sbatte i pugni sul tavolo e i colleghi si sciolgoono in un applauso che significa più di quello che dice. La mattinata era cominciata con il blocco della rotonda di Borgo Piave. Con le forze dell’ordine a deviare il traffico e a spegnere qualche eccesso. Fischietti, striscioni e urla contro il management dell’azienda reo di aver trasferito le produzioni nello stabilimento di Battipaglia. Cristian Della Portella, rsu della Ugl, grida nel megafono la disperazione di chi «ha dato tutto a questa azienda». C’è anche una donna incinta a sostenere il marito che forse perderà il lavoro. Ci sono i pensionati di Fulgorcavi, con un’amarezza difficile da mandar giù, per chi è andato in pensione presto per lasciare il posto di lavoro, che all’epoca sembrava sicuro come uno al ministero, ai figli. Qualche mortaretto per fare scena, e intanto la fila delle auto nella zona nord di Latina si faceva lunghissima. Il corteo poi è sfilato a ritroso verso il sito in via del Crocifisso dove si è tenuta l’assemblea sindacale. Continua il presidio permanente.

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