lunedì 24 maggio 2010

LA VIPERA - SCIATTA ERA….

aemme
Sabato mattina. Uno dei primi giorni di sole di questo assurdo, piovoso, mese di maggio. Parcheggio la mia auto in centro. Piazza San Marco. Compero i giornali all’edicola. Me li metto sotto il braccio e passeggiando contenta di questo sole oramai inaspettato mi dirigo verso il bar per la colazione e per la lettura. In realtà è già mezzogiorno ma non ho grande appetito e quindi faccio un giro più lungo prima del cappuccino. Passeggio sui marciapiedi e penso alle cose della vita, le più diverse fra loro, che si incastrano, persone che vanno, altre che arrivano. Ma i miei occhi, che mi si diceva non staccano mai l’attenzione da ciò che mi circonda, si vanno a posare, più volte e in più punti differenti fra loro, sulle immondizie a ridosso dei marciapiedi. Proprio dove vorrei passeggere senza sporcarmi o senza rischiare di inciampare se non tengo lo sguardo fisso sui miei passi. La mia città è orfana del sindaco: noi non ce lo abbiamo. Le cose che vedevo allora erano le stesse e le passeggiate domenicali sono sempre state accompagnate dalla visione di cumuli di sacchi di ogni genere buttati per terra. Abbiamo un Commissario, ora. Un tutor, un traghettatore che ci porterà all’elezione del nuovo sindaco. Nel frattempo chi si occupa delle cose semplici? Come dire, la normale amministrazione che passa sia per la pulizia, l’ordine di una città, che per l’assistenza al benessere dei cittadini attraverso la polizia municipale che ci piacerebbe facesse il suo lavoro di controllo e conseguentemente sanzionare coloro che parcheggiano in terza fila o sulle strisce pedonali, che non rispettano gli orari per la raccolta differenziata, che passano col rosso . Una presenza desueta da anni, i vigili a piedi, una città sporca, sciatta e priva di controllo e di supporto reale al cittadino qualora decidesse magari di voler uscire con la propria auto da un parcheggio bloccata da qualche macchina che arbitrariamente gliene impedisce lo spostamento. O si sta zitti o si litiga: ma tutto da soli, a proprio rischio. Una città di cui spesso mi vergogno. Il nostro ex sindaco abita in pieno centro e non si è mai fatto carico del problema. Lui volava alto, metteva l’idea dell’acquisto di una bel vaso di fiori pregiati su una tavola sporca, con briciole e macchie di olio e sugo. E ancora, leggo e sento parlare di metropolitana, di porti, aeroporti. Una storia infinita. Centinaia pare che siano i candidati a sostituire il Caronte attuale, che inviterei volentieri a prendere un caffè e a fare una passeggiata nelle immediate adiacenze del suo ufficio . Ma cosa pensano di fare, una volta abbracciata la poltrona di piazza del Popolo non è dato saperlo. Una fantasia da fare invidia a Walt Disney.  Manca solo che qualcuno proponga una funicolare che si sollevi alla velocità della luce e porti i turisti al mare. Le cose piccole, semplici da cui si nota immediatamente quanto una città sia ben governata e amata sono l’ordine, la pulizia e il senso civico dei suoi abitanti. Tutto il resto viene dopo. Sindaco, consiglieri, Commissario dovrebbero saperlo. Altrimenti che tutti questi aspiranti governatori della città restino a fare il lavoro che già fanno. Non è di  loro che abbiamo bisogno.
chevipera@libero.it

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