giovedì 27 maggio 2010

FiloLogico - Torino: il tribunale condanna lo Stato a risarcire donna stuprata

Maria Corsetti
Da forum.politicainrete.net: «Lo Stato italiano, per l'esattezza la Presidenza del Consiglio, dovrà risarcire una cifra pari a 90mila euro più le spese legali a una donna violentata nel 2005 a Torino da due stranieri. Lo ha stabilito il Tribunale di Torino, che ha accolto la tesi degli avvocati Ambrosio e Comodo, che si sono riferiti alla normativa comunitaria del 2004 che prevede per tutti gli stati membri l'obbligo di garantire un indennizzo alle vittime di violenze gravi avvenute sul proprio territorio, nel caso in cui i colpevoli non lo facciano». Radio, televisione, internet: la notizia è rimbalzata ieri e i commenti non sono mancati. C’è chi ricorda che «abbiamo pagato tutti noi cittadini onesti per il gesto di due animali sottosviluppati». C’è chi propone un “fondo per le donne stuprate”. Effettivamente non è facile quando si va ad applicare una nuova normativa. Io vorrei vederla dal punto di vista di chi si trova nella vita ad avere  che fare con i tribunali. Dal punto di vista di chi rimane sospeso tra il dolore e l’assurdo. Tra l’ingiustizia subita e una giustizia che arranca tra carte, rinvii, aule affollate e udienze che costringono a giornate intere di attesa. Altro che liste delle Asl. Idee e riforme, codici su codici e leggi. «Bisogna avere fiducia nelle istituzioni»: una litania che si ripete, che vorrebbe significare speranza, che si traduce in un invito alla rassegnazione. Dovrò pagare, come cittadina, anche io per risarcire la donna violentata a Torino? È la spesa che mi pesa di meno, che mi restituisce un senso di giustizia. Nessuna somma potrà mai compensare uno stupro, ma in quella somma c’è l’essenza della volontà di riparazione di un male, di una libertà che non significa abbandonare le persone al proprio destino. 

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