martedì 25 maggio 2010

ALzata di scudi per la nexans

Teresa Faticoni
Il day after l’annuncio ufficiale della chiusura della Nexans è tutto un fiorire di dichiarazioni, di manifestazioni di solidarietà. Ieri mattina si è tenuta l’assemblea sindacale nel sito di Borgo Piave durante la quale le parti sociali hanno spiegato ai lavoratori gli esiti dell’incontro di lunedì pomeriggio al ministero del lavoro il quale ha sostanzialmente chiesto alla Nexans di ragionare a bocce ferme. Ma i lavoratori hanno deciso di mantenere il presidio davanti alla fabbrica per evitare che vengano portate via le produzioni che comunque vanno avanti fino a fine mese. Intanto il segretario nazionale della Femca Cisl, Colombini, che ieri era a Latina, ha coinvolto per il primo giugno, quando si terrà un nuovo incontro a Roma, tutti i lavoratori del gruppo in uno sciopero di otto ore. Quelli di Battipaglia, preoccupati anche essi per il proprio futuro, hanno già aderito. « Ho la sensazione che Nexans si stia giocando questa partita su due tavoli separati», dichiara Dario D’Arcangeli segretario Filctem Cgil in riferimento alla dichiarazione dell’ad Italia della multinazionale, Giuseppe Borrelli rispetto alla volontà, riconfermata anche ieri, di voler collaborare per ridurre al minimo l’impatto sociale. Può voler dire che il management ha un percorso già scritto, ma che rivelerà solo il primo giugno. Magari una riconversione del sito. «Noi abbiamo un know how importante e vogliamo continuare a produrre cavi», dice Armando Valiani, della Ugl chimici. E se fosse un ricorso agli ammortizzatori sociali? «Non si può fare la trattativa con la pistola puntata alla testa», tuona Roberto Cecere della Femca Cisl. Intanto i ragazzi di Casapound hanno indetto una manifestazione virtuale di protesta su facebook: chi vuole può mettere nel proprio avatar un logo “la Nexans di Latina non si tocca”. «Mi metto  a disposizione affinché anche la Regione incontri i sindacati», dice il consigliere regionale Giovanni Di Giorgi dopo che la Polverini sembra che si stia lavando le mani di questa vertenza. «Siamo nell’emergenza occupazionale ed emerge la debolezza del territorio pontino», commentano invece Giorgio de Marchis e Loreto Bevilacqua del Pd. La deputata Sesa Amici, come anche Di Pietro, si è impegnata a presentare una interrogazione parlamentare in merito.  Solidarietà e proposte sono arrivate anche da Alessandro Aielli, Alleanza per l’Italia, e Renato Malinconico di Sinistra e libertà.

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