domenica 24 gennaio 2010

Senza autovelox non campa più nessuno


Teresa Faticoni
«Siamo al ridicolo». E anche «Ci stanno beffando». E inoltre «Ci prendono in giro». Cittadini della provincia untevi contro l’odiato autovelox. Per sapere dove sono basta cliccare sul sito della Provincia di Latina e imparare a memoria dove li hanno piazzati. Poi, quando si precorre une delle strade incriminate, si va a velocità normale per tutto il tragitto, quando si arriva in prossimità della luciferina macchinetta si frena e via. Dopo una decelerata straziante si riparte ad andatura normale. In giro si dice che un signore di Sezze abbia accumulato 52 multe da autovelox. Uno di Bassiano 13. Tutte per superato limite di velocità alle odiose (e odiate) macchinette installate dall’amministrazione comunale di Sezze sulla via dei Monti Lepini. Ora, prendiamo il primo caso. Ogni contravvenzione al codice della strada per quel tipo di violazione arriva fino a 155 euro se si supera il limite fino a 40 chilometri orari. Che moltiplicato per 52 fa oltre 8.000 euro. Il suddetto poveraccio, praticamente, anche se va a ottanta all’ora su una delle strade principali della provincia di Latina, è fregato. Perché il limite è 70, considerati i cinque chilometri orari di tolleranza («come è buono lei», diceva Fantozzi), chi va a novanta è un fuorilegge. Ma avete mai provato ad andare a settanta all’ora su quella via? Vi annoiate da morirne, vi sentite ridicoli, se la vostra auto potesse parlare vi prenderebbe in giro. Il sindaco è irremovibile: «l’autovelox resti lì dove lo abbiamo piazzato», pare aver tuonato Andrea Campoli. E ti credo. Nel 2008 sono state fatte 12,6 milioni di multe, 1.427 all'ora e 24 al minuto. Ogni italiano patentato ha pagato in media 76 euro mentre ogni vigile ha compilato verbali per 43 mila euro. (Fonte Adnkronos). Quella da autovelox è ormai una voce incancellabile dai bilanci comunali, risanati grazie allo scherzetto dell’occhio fotografico stradale. Addirittura voci di corridoio raccontano di come, se al 30 giugno le entrate da multe siano inferiori al bilancio di previsione, le amministrazioni trovino un modo per far quadrare i conti. L’articolo 208 del Codice della strada prevede che i proventi delle multe vadano reinvestiti in attività a favore della sicurezza e della prevenzione degli incidenti stradali. Ci dicano tutti i Comuni e la Provincia quanto e come hanno investito. Perché altrimenti chi parla di tassa occulta comincia ad avere ragione. Fioccano, quindi i ricorsi. Tornando sui Lepini, la stanza del giudice di pace di Sezze è stracolma di pratiche. Ricorsi su ricorsi, che saranno un 10% del totale delle contravvenzioni elevate (su circa 20mila, 2.000 più o meno i ricorsi). Ma comunque tanti. «Ci stiamo attivando su due fronti – ci dice Alessandro Pucci, uno dei legali che ha preso in mano quella che sembra stia diventando una class action -: il ricorso al prefetto e quello al giudice di pace». In questo senso la finanziaria del governo Berlusconi ha anche introdotto, per i ricorsi al giudice di pace, il contributo unificato di 38 euro. E via con tasse su tasse. Il motivo principale del ricorso è, ci spiega Pucci, «l’insufficienza della cartellonista data del 13 ottobre che si ritiene non conforme alla legge». Adesso è uscita anche la questione della pubblicità. Ma se solo i cittadini di Sezze vengono messi a parte della notizia (l’arrivo dell’autovelox), «non si profila una disparità di trattamento?», si chiede Pucci. In tutto ciò c’è anche una questione sociale: molti dei sanzionati sono operai, che fanno ogni giorno avanti e indietro. E alla fine prendono lo stipendio per darlo al Comune. Che si fa ricco. 

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