sabato 30 gennaio 2010

FORMIA - Lavori sulla Litoranea - Il passaggio della rotonda dei carabinieri si contrddistingue per la pericolosità

31 gennaio 2010 
Raffaele Vallefuoco 
Cresce il disagio per l’emergenza viabilità a Formia. Diversi i fronti caldi della crisi apertasi col cantiere della Litoranea. Cercheremo di dare voce alle perplessità dei cittadini,  raccogliendole per strada. Per questo all’indomani dell’investimento di un pedone su via Vitruvio urge una soluzione definitiva per il passaggio pedonale della rotonda dei carabinieri. L’attraversamento è un punto nevralgico. In quel segmento di strada convergono e si bloccano, nelle ore di punta, i mezzi provenienti da Napoli e da Roma. Il semaforo giallo intermittente consente il passaggio facilitato, vista la fila chilometrica, nel tratto di strada verso il centro cittadino, mentre  diventa pericoloso l’attraversamento della restante parte di carreggiata, soprattutto quando, scattando il verde per uno dei semafori coordinati, si libera l’ingorgo e la foga di superare quel tratto di strada spinge a premere sull’accelleratore. Si sono registrati casi di pedoni in difficoltà fermi al centro della carreggiata, mentre tir sfrecciavano ad alta velocità. Reclutare ausiliari del traffico per regolare l’attraversamento, quindi, potrebbe essere una soluzione realistica, sgombrando il campo da ipotesi di sotto e sovrappassaggi. Altra questione a mandare in bestia sono le contravvenzioni. “E adesso fanno pure le multe” commenta un anziano fermo a margine di via Macello. Mani dietro la schiena fa spallucce osservando il vigile che stacca una contravvenzione che infila tra tergicristallo e parabrezza di un’auto ferma sotto un divieto di sosta. In successione l’aspetta una intera fila di macchine che arriva sino alla principale arteria via Emanuele Filiberto. La strada in questione è senza uscita a lato della De Amicis, scuola elementare, la cui unica direzione è la dismessa fabbrica. “Non si capisca a chi diano fastidio” commenta una mamma che, uscendo dalla scuola, raggiunge l’auto parcheggiata nella fila a sinistra. Cerco di far ragionare il vigile.
Mancano i parcheggi. Sulla strada principale è stato istituito il divieto di sosta per il tratto compreso tra il Bar Messico e la Chiesa di San Giovanni. “C’è un’emergenza e si va a parcheggiare a un chilometro di distanza” ribatte l’agente. Non ho il tempo di replicare. C’è un’auto che vuole passare. “Ho fretta” strilla l’automobilista dall’abitacolo, incurante che le mie perplessità sono avanzate anche nel suo interesse. 

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