mercoledì 27 gennaio 2010

Aprilia . Tributi Italia cancellata anche dal Tar


Maria Corsetti
È andato dritto al merito della questione il tribunale amministrativo del Lazio che ieri mattina ha sciolto ogni riserva, confermando la cancellazione della Tributi Italia dall’albo dei riscossori, avvenuta lo scorso 14 dicembre.  Una vicenda complessa, come hanno rilevato gli stessi giudici, che alla fine hanno dato ragione al Ministero delle finanze e ai comuni che si erano costituiti ad adiuvandum, tra questi Aprilia. In gioco, lo ricordiamo, tante questioni: dai 135 comuni che reclamano una gestione diretta dei tributi, per continuare con i 1.300 dipendenti della società che rischiano il posto di lavoro.  Intanto, però, il Tar non si è tirato indietro da una decisione attesissima, al punto che domenica 10 gennaio ad Aprilia si era tenuta una manifestazione pubblica per protestare contro la gestione dei tributi da parte dell’Aser, la società mista di cui la Tributi Italia rappresenta la parte privata, e a seguire, il 13 gennaio circa cento cittadini si erano recati di fronte la sede romana del tribunale amministrativo per manifestare il loro malumore, considerata anche la velocità con la quale il Tribunale amministrativo aveva concesso la sospensiva del provvedimento del Ministero delle finanze. Con altrettanta velocità, va però sottolineato, ne ha confermato la cancellazione. Lunga e molto articolata la sentenza della seconda sezione del Tar che ha ritenuta congrua la cancellazione da parte della Commissione per la tenuta dell’albo  «non perché, in passato, v’erano stati anche seri e gravi inadempimenti da parte della ricorrente verso un certo numero di enti concedenti, ma dopo che, a seguito di un prolungato e sostanzialmente irreversibile stato di crisi strutturale di tal società, v’è stato un accertamento, in contraddittorio con questa, dell’impossibilità di rimuovere siffatte criticità e di mantenere un rapporto fisiologico con gli enti». In poche parole è stata riconosciuta l’impossibilità della Tributi Italia di superare la crisi. Un giudizio che potrebbe pesare come un macigno nelle udienze per le istanze di fallimento presentate, una sarà discussa il prossimo due febbraio. Ma andiamo a vedere gli effetti immediati della sentenza: la riscossione dei tributi passa di nuovo in capo ai comuni.  Aprilia, dunque, si riappropria dei contributi dei propri cittadini anche se, quanto a recuperare il pregresso, le speranze sono limitatissime.

1 commento:

  1. I comuni debbono smetterla di rivolgersi a terzi per incassare i soldi delle imposte locali. Basta un conto corrente postale e i cittadini possono fare i dovuti versamenti, bastano alcuni impiegati con un buon programma informatico per controllare versamenti e dovuto in cartella.
    Basta un ufficio legale per avviare i contenziosi. E' incomprensibile il pagamento di aggi ai gabellieri.
    I comuni non possono affrontare il federalismo fiscale con gli aggi ai gabellieri.
    francesco zaffuto www.lacrisi2009.com

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