venerdì 27 marzo 2009

TV - Guzzanti e il presidente quattro salti in padella

Sergio Corsetti
Una trasmissione da criminosi. L’epiteto di Sabina Guzzanti-Silvio Berlusconi indirizzato al conduttore di Anno Zero, Michele Santoro, si trasforma in un tormentone. Viene ripetuto fino all’infinito. Si insinua nel cervello. La trasmissione incentra il dibattito sulla proposta di decreto legge per la costruzione di immobili “allargati” di un 20%. Al dibattito sono intervenuti diversi politici tra i quali Daniela Santanchè, Maurizio Lupi, Nichi Vendola e il giornalista Ferruccio Sansa. Ne è uscito fuori un quadro, tutto sommato, desolante. Ma il momento clou della serata è stato quello della satira. L’angolo di Sabina Guzzanti nelle vesti del Silvio nazionale in versione mussoliniana. “Mi sono allargato sul balconcino di Piazza Venezia – dice Silvio/Sabina - Ho fatto un discorso chiarissimo: si possono allargare i balconi. Le signore possono allargare il davanzale”. Sabina Guzzanti non è apparsa particolarmente in forma, in passato aveva dato dimostrazioni più forti di comicità e più incisive di satira politica. Colpa anche di Santoro che nella versione di spalla non è apparso incisivo meritato il saluto berlusconiano di “benvenuto capotreno”. La Guzzanti ha puntato sulle cavolate storiche: Romolo e Remolo, don struzzo e de casperi concludendo con l’attualità: in Parlamento “due camere sono troppe facciamo una dark room” e sul congresso del Pdl con una relazione di 40 pagine ma di solo due parole, popololololo e libertàallallalla. La conclusione? Scontata: “Hai fame? Vota presidente quattro salti in padella.
E la crisi passerà”.
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