domenica 28 dicembre 2008

Leggo il mondo capoculo




Lidano Grassucci



Capoculo. Che significa che la testa sta al posto del sedere e viceversa, un mondo capovolto. Tutto diverso, tutto oltre le righe. Se vedi il mondo capoculo tutto cambia.
Metti ieri: ho aperto il giornale, ho ascoltato i giornali radio, ho visto la Tv. Gli israeliani “cattivi” attaccavano i poveri palestinesi innocenti.
Leggo e mi viene da pensare “capoculo”: ma non sono stati quelli di Hamas, i capi dei palestinesi, a sparare per primi agli ebrei? Non sono stati loro a lanciare i razzi dicendo: la tregua è finita. Si sono sbagliati pure a tirare i loro proiettili e hanno ucciso tre bimbi palestinesi.
Per chi la pensa diritto gli ebrei sono cattivi, sono “perfidi” come dicono le preghiere dei nostri preti. Per uno che la pensa capoculo viene da ragionare: se mi danno uno schiaffo, se mi sfottono, e sono più forte, ci sta che mi incazzo? E’ Cristo che dice a chi ti dà uno schiaffo porgi l’altra guancia, per gli ebrei Cristo è una brava persona niente di più. Ma anche i cristiani di guance ne porgono poche: quando i mori si presero Gerusalemme hanno organizzato più di qualche crociata per andare a picchiare il Saladino e i suoi, pure a Lepanto non si misero proprio di faccia agli infedeli ma a tiro di bombarda.
Se arriva uno con la barba e ordina con i suoi di non mandare le bambine a scuola in nome di Dio e pena la morte. Se si uccidono i maestri che insegnano a leggere alle bimbe.
Come leggo avviene in Pakistan.
Chi vede il mondo capoculo si domanda: o il suo Dio non è una brava persona; o è lui che è una persona ignobile e quindi anche il suo modo di leggere la fede.
Essendo quel signore (ignobile signore) un talebano, uno di quelli che impedivano agli afgani di sperare, non ringrazio Dio che li tiene ancora in vita ma i soldati americani che li hanno e li combattono.
Quando leggo che Walter Veltroni dice che l’arresto, e poi la scarcerazione, del sindaco di Pescara è “un fatto grave” perché è un suo compagno di partito.
Capoculo mi incazzo: 14 anni fa quando arrestavano i socialisti e i democristiani che poi risultavano innocenti che era “un fatto lieve”? Quando hanno preso Ottaviano Del Turco e ora il castello accusatorio si fa di carta che era “uno scherzo”?
Quando leggo che è meglio distruggere le cellule embrionali piuttosto che usarle per la ricerca, perché è peccato giocare con la vita si indigna, capoculo dico che è criminale non dare la speranza, che buttarle è ignobile quanto è ipocrita vedere la vita dove si vuole ed escluderla dove non piace. I cristiani discussero a lungo sulla presenza dell’anima negli indios d’america, importanti teologi conclusero che non ne erano dotati e quindi erano animali. E, si sa, la vita degli animali è un po’ meno vita.
Ho letto che un generale italiano ricordava a Porta Pia i nomi dei soldati del papa morti, dimenticandosi di quelli suoi, degli italiani. E tutto era normale per i giornali.
Capoculo continuo a pensare che gli italiani erano brava gente, quelli che stavano dentro le mura a difendere le sottane un po’ meno. Anzi per nulla.
Sarà perché sono capoculo che ogni volta che sento la fanfara dei bersaglieri mi si gonfia il petto e penso alla libertà.
Leggo che quattro case fatte da un dittatore in una landa desolata sarebbero belle, patrimonio dell’umanità e tutti plaudono. Capoculo dico quello che diceva la signora Tathcher: “I dittatori vanno schiacciati”, perché sono vermi e i vermi non fanno città ma verminai. Sono i liberi che fanno città.
E’ patrimonio dell’umanità la dichiarazione di indipendenza americana, la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789. Il resto è niente.







Dichiarazione dei diritti dell'Uomo e del Cittadino
Parigi, 26 agosto 1789
I rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti dell'uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e dalla corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell'uomo, affinchè questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro doveri; affinchè maggior rispetto ritraggano gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo da poter essere in ogni istanza paragonati con il fine di ogni istituzione politica; affinchè i reclami dei cittadini, fondati da ora innanzi su dei principi semplici ed incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti. In conseguenza, l'Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell'Essere Supremo, i seguenti



Diritti dell'Uomo e del Cittadino:
Articolo 1
Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull'utilità comune.
Articolo 2
Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione.
Articolo 3
Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un'autorità che non emani espressamente da essa.
Articolo 4
La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l'esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di quegli stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla Legge.
Articolo 5.
La Legge ha il diritto di vietare solo le azioni nocive alla società. Tutto ciò che non è vietato dalla Legge non può essere impedito, e nessuno può essere costretto a fare ciò che essa non ordina.
Articolo 6
La Legge è l'espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve quindi essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti ed impieghi pubblici secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti.
Articolo 7
Nessun uomo può essere accusato, arrestato o detenuto se non nei casi determinati dalla legge, e secondo le forme da essa prescritte. Quelli che procurano, spediscono, eseguono o fanno eseguire degli ordini arbitrari, devono essere puniti; ma ogni cittadino citato o tratto in arresto, in virtù della Legge, deve obbedire immediatamente; opponendo resistenza si rende colpevole.
Articolo 8
La Legge deve stabilire solo pene strettamente ed evidentemente necessarie e nessuno può essere punito se non in virtù di una legge stabilita e promulgata anteriormente al delitto, e legalmente applicata.
Articolo 9
Presumendosi innocente ogni uomo sino a quando non sia stato dichiarato colpevole, se si ritiene indispensabile arrestarlo, ogni rigore non necessario per assicurarsi della sua persona deve essere severamente represso dalla Legge.
Articolo 10
Nessuno deve essere molestato per le sue opinioni, anche religiose, purchè la manifestazione di esse non turbi l'ordine pubblico stabilito dalla Legge.
Articolo 11
La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell'uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge.
Articolo 12
La garanzia dei diritti dell'uomo e del cittadino ha bisogno di una forza pubblica; questa forza è dunque istituita per il vantaggio di tutti e non per l'utilità particolare di coloro ai quali essa è affidata.
Articolo 13
Per il mantenimento della forza pubblica, e per le spese d'amministrazione, è indispensabile un contributo comune: esso deve essere ugualmente ripartito fra tutti i cittadini, in ragione delle loro sostanze.
Articolo 14
Tutti i cittadini hanno il diritto di constatare, da loro stessi o mediante i loro rappresentanti, la necessità del contributo pubblico, di approvarlo liberamente, di controllarne l'impiego e di determinarne la quantità, la ripartizione e la durata.
Articolo 15
La società ha il diritto di chieder conto a ogni agente pubblico della sua amministrazione.
Articolo 16
Ogni società in cui la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri determinata, non ha costituzione.
Articolo 17
La proprietà essendo un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, salvo quando la necessità pubblica, legalmente constatata, lo esiga in maniera evidente, e previa una giusta indennità.

Nessun commento:

Posta un commento