mercoledì 18 agosto 2010

Nexans, la lista Polverini esulta per quattro spiccioli: è polemica


Teresa Faticoni
Dal vocabolario della lingua italiana:“vincere:battere, superare”. Il dizionario dovrebbe essere propedeutico alla comprensione dei manifesti affissi in città dagli esponenti della lista Polverini che inneggiano al lavoro, all’ottenimento del 100% del reddito per i dipendenti Nexans, del bonus bebè con gli assegni studenti. «Una vittoria di Pirro - tuona Dario D’Arcangelis, segretario della Filctem Cgil di Latina - perché abbiamo fatto l’accordo per gli ammortizzatori sociali, ma a noi interessa il lavoro». I200 lavoratori sono in attesa adesso di qualcuno che compri quel sito, hanno affisso in giro per la provincia e anche in quella ciociara striscioni sui ponti. Ma un ponte verso il futuro è quello che è stato negato loro, almeno fino a oggi, dalle istituzioni. Perché la lista che fa capo alla presidente della Regione Lazio avrebbe dovuto inneggiare a una nuova fabbrica, a nuovi posti di lavoro, a investimenti sul territorio, a imprenditori che intraprendono. Qui si gioca al ribasso. Oggi si inneggia a una pezza a colori su un vestito nero a lutto. «La chiusura della Nexans ha rappresentato un momento drammatico per la città di Latina. Tutta la cittadinanza e tutte le forze politiche hanno solidarizzato con i lavoratori», ha commentato Giorgio De Marchis, segretario cittadino del Partito democratico. Quello che brucia, però, sono quei manifesti apparsi a tutti inopportuni. Perché cassa integrazione e mobilità sono percorsi di diritto, non concessioni di un politico generoso. «La garanzia degli ammortizzatori sociali in seguito alla morte di un’azienda è, fortunatamente, garantita dalle leggi dello Stato», continua De Marchis. «Fanno passare il ricorso agli ammortizzatori sociali come una grande vittoria - continua D’Arcangelis - quando per noi come sindacato è stata una totale sconfitta. Perché Nexans ha portato avanti il suo progetto andare via dal territorio e abbandonare la produzione di cavi». «Siamo contrari alla politica che specula sulla pelle dei lavoratori - gli fa eco Roberto Cecere, segretario della Femca Cisl - Ribadiamo che non è stato un risultato allora, non è un accordo storico, ma un accordo ponte per gestire una vertenza che ancora oggi non dà certezze sul futuro dei lavoratori».  «Le istituzioni - continua D’Arcangelis - devono avere un ruolo di pianificazione, programmazione e sviluppo. Se qualcuno vuole avviare la campagna elettorale lo facesse su altre questioni». Da una filiera politica quale è quella del centrodestra che governa fino ai massimi livelli ci si aspetterebbe un piano progettuale diverso. «Gli ammortizzatori sociali sono un palliativo - conclude D’Arcangelis -  che non dà risposte né ai lavoratori né al territorio». «Rispediamo al mittente i risultati che stanno sbandierando - sottolinea Cecere ricordano che i bonus serviranno solo a pochissimi lavoratori della Nexans, la cui età media è intorno ai 40 anni -. Le cose serie si devono ancora fare per il futuro di questi lavoratori». Ma la chiusura è di De Marchis:«Gli amici della Lista Polverini dimenticano che la funzione di governo si esplica creando le condizioni per lo sviluppo economico e garantendo la crescita del sistema produttivo. La lettura di questi fatti ci fa capire quanto inadeguata sia stata la politica e la classe dirigente del centrodestra nel capoluogo negli ultimi dieci anni». Sarebbe meglio assoldare gli stacchini per cancellare la brutta figura.

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