domenica 11 luglio 2010

L'ARCINORMALE - Appuntamento con Aracri

Lidano Grassucci
Lunedì viene Aracri. Lunedì si pone fine a quell’equivoco ambiguo che ha tenuto in vita le speranze dell’ex sindaco di Latina di fare un Pdl due, o meglio la riedizione del movimento sociale. Una illusione che vive anche sull’equivoco di un sostegno finiano che è, il disegno finiano, l’antitesi dell’idea di Zaccheo della politica. Fini sta pensando da tempo ad una destra europea, libertaria nei diritti civili, proiettata a modelli politici che sono l’antitesi del nostalgismo identitario dello Zaccheo di oggi, dello Zaccheo garante politico di Finestra. Zaccheo che si appoggia a Fini è un aborrto politico, i due si sono invece utilizzati fino ad oggi ma con nessuna prospettiva di futuro. Maurizio Guercio, che nell’ambito della fronda di fede zaccheiana è il più lucido, ha aperto un sioto che richiama Littoria, quando Fini sta cercando da anni di togliere da sé anche le più lontane tracce del colore nero dalla sua pelle. Del resto sul percorso politico di Fini, ma in generale sul percorso politico della destra liberale nei 17 anni di nostalgismo non c’è traccia. Il partito, inteso come Pdl, è rappresentato da Aracri commissario a Latina e da Fazzone coordinatore provinciale del partito. Chi non è con loro è fuori, del resto così funzionano i partiti del secolo nuovo che hanno in odio correnti e distinzioni. All’incontro con Matteoli c’era Scalco, il vice presidente della Provincia De Monaco, Bruno Creo, la componente di Di Giorgi, gli uomini di Fabio Bianchi. Con Zaccheo sono rimasti gli amici stretti per affetto e Galetto che sta però avviando il percorso di riassorbimento. Lui per il Pdl è come un taglio che ti fai quando ti radi la barba maldestramente, esce il sangue, poi si fa la crosta e dopo due giorni sparisce tutto. Galetto tra due giorni starà nel Pdl a Roma come a Latina, a meno che non voglia chiudere, e per sempre, il suo percorso politico con l’unica esperienza regionale in corso. Ma è giovane e sarebbe per lui insensato immolarsi per la causa di chi, comunque, ha fatto una brillante carriere politica, una eccezionale carriera amministrativa che ora è al capolinea. Lunedì termina l’ultima ambiguità. 


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