mercoledì 23 giugno 2010

APRILIA - Wyeth, tutti i dubbi dei dipendenti

Teresa Faticoni
«L'incontro avvenuto presso la sede Wyeth di Aprilia, in occasione del quale la Pangea si è presentata, ha lasciato tutti i lavoratori molto preoccupati». Così i dipendenti che hanno cominciato a conoscere le nuove società che dovrebbero assumerli una volta che partirà ufficialmente la procedura di mobilità. A oggi, tra ricollocamenti e addii volontari, sono 58 le persone che sono ancora in bilico, e che faticano a percorrere la strada segnata da Pangea. Il progetto di questa società, con sede legale a Monza, è ancora in fase embrionale, così come emerso «quando abbiamo fatto domande più specifiche sulla tempistica prevista per l’avvio dell’attività». Poi nel pomeriggio di martedì e per tutta la giornata di ieri sono proseguiti i colloqui individuali, che hanno rafforzato la prima impressione che i lavoratori avevano avuto. In sostanza come affermato dalla stessa società il progetto dovrebbe partire nell’autunno prossimo e a venti giorni dalla chiusura della trattativa territoriale (i 75 giorni dal momento in cui la società dichiara gli esuberi scadono il 9 luglio) i lavoratori si aspettano maggiori garanzie. «La presenza di Geosystems all’incontro è stata limitata a fornire alcune indicazioni sul software da loro realizzato e che intendono far gestire a terzi – spiegano ancora i lavoratori che erano presenti all’incontro -. Il personale, anche quanti decideranno di aderire al progetto VAS promosso da Geosystems, sarà comunque assunto da Pangea, che intende organizzare la sua struttura in due rami d’azienda ben distinti. Ancora però non è ben chiaro a svolgere quale attività (ma “cablaggio”, in Italiano, non vuol dire insieme di cavi?)». Un altro aspetto di tutta la vicenda lamentato dai dipendenti è inerente il costo della continuità lavorativa. In sostanza se andassero in mobilità tout court l’incentivo sarebbe molto più alto rispetto alla ricollocazione. E con un futuro così incerto chi lascia i soldi sul tavolo? Su questo punto però le organizzazioni sindacali hanno già annunciato la battaglia per la fideiussione che li garantirebbe nel caso le cose non andassero a buon fine. «Confidiamo nell’intervento della Provincia e della Regione, da noi interpellate, possano supportarci in questa trattativa ormai giunta alle ultime battute, consapevoli delle enormi difficoltà che i lavoratori dovranno affrontare per ricollocarsi in un territorio sempre più povero di opportunità lavorative». Firmato i dipendenti Wyeth.

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