lunedì 10 maggio 2010

LATINA - Quel sottile venticello della calunnia che piega la Scm


Teresa Faticoni
Basta con le insinuazioni, stop alle ingiurie. L’imprenditore Claudio Meli, titolare della Scm, ce la sta mettendo tutta per risollevare le sorti della ex Gambro. Ma i sindacati autonomi continuano a denigrarlo, con quel sottile venticello che è la calunnia, mettendolo in cattiva luce rispetto al mercato e alle banche. Questa la denuncia emersa nell’incontro di ieri tra le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil e il proprietario dello stabilimento di via Appia. La riunione era stata richiesta dalle parti sociali per capire lo stato di avanzamento del progetto industriale. Che è cambiato in corso d’opera. Perché se in un primo momento Meli voleva creare in quello stabilimento un’azienda di trasformazione di prodotti agroalimentari per il mercato estero, adesso ha avviato (quel mercato si è ridotto del 50%) attività biomedicali. Sfruttando i macchinari lasciati in loco dalla Gambro. Il vertice ha dato anche modo di capire perché da due mesi Meli non anticipa i soldi per la cassa integrazione. Il problema sta nel fatto che le continue denunce di inaffidabilità da parte di un gruppo di ex lavoratori (quelli che avrebbero preferito la mobilità) spingono le banche a chiudere i rubinetti del credito in un momento in cui gli istituti rilanciano sempre di più sul piano delle garanzie per prestare denaro. Ora, però, le prospettive sembrano essere buone. Meli si è aggiudicato una grossa commessa da parte della Smiths medical, l’azienda confinante in via Appia. Di più: la Scm ha anche creato delle camere di sterilizzazione dove vengono lavorati gli attrezzi per le sale operatorie di alcuni ospedali di Roma. Nel frattempo lo stabilimento è stato accreditato anche presso l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per l’impacchettamento dei medicinali. Quindi, a conti fatti, è vero che l’obiettivo è stato spostato, ma quello nuovo - preciso e ambizioso - potrebbe essere centrato in pieno. Al momento sono impiegate 20 persone. «Questa è un’azienda che guarda lontano - ha commentato a margine dell’incontro di ieri Roberto Cecere, segretario generale della Femca Cisl di Latina -. Se consideriamo che questo territorio si sta trasformando in un ambito di produzione terzista, la Scm può occupare una nicchia importante nel comparto chimico farmaceutico». Le parti sociali sono riuscite a strappare la promessa del pagamento delle retribuzioni per i 73 ex Gambro ancora fuori dal ciclo produttivo per venerdì. Il tutto, però, se quel venticello la smette di tirare sempre dalla parte sbagliata. Credibilità è la parola d’ordine. Basta con lo stillicidio.

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