domenica 31 gennaio 2010

L'ARCINORMALE- La città degli uomini soli


Lidano Grassucci 

Ogni morte di uomo impoverisce un po’ e non ci sono eccezioni, distinguo, a questo principio. Poi la morte ha un significato moltiplicato per milioni per chi a quell’uomo è legato da affetto. Ma la morte è anche rispetto per il modo in cui si è vissuto. Ieri ai funerali di una delle vittime di quella che ancora non abbiamo definito ma che potrebbe essere una faida, una guerra dentro il vivere male della città c’era tanta gente. C’era tanta gente come quando si rende omaggio a un soldato caduto in una guerra che in qualche modo non si ritiene sporca ma spiegabile. Non capisco perché non c’è stata altrettanta indignazione contro quella cultura, quel modo di vivere, che è mandante di quelle morti. Il sacerdote dal pulpito ha chiesto di fermare il sangue. Il sacerdote fa il suo dovere e ritiene sacra la vita, ma cosa c’è di cristiano, di umano, in tutto quello che sta succedendo in questa città? Perché l’appello del vescovo di ieri, che noi abbiamo riportato a tutta pagina, non ha avuto seguito. Non amo i preti quando invadono la sfera pubblica, ma li rispetto quando guidano le anime. Ma questa volta le anime erano silenziose, i fuochi d’artificio hanno suonato più forte delle parole del capo della chiesa. La città non ha nel suo Dna nessuna idea discriminante di bene e di male. E’ un bambino che gioca con il fuoco e per attizzarlo gli butta sopra l’alcol che poi a contatto con la fiamma farà il percorso incerto e brucerà anche lui. Ieri il silenzio davanti alle parole del vescovo, il silenzio davanti alle parole del sacerdote che pregava di non uccidere più ragazzi, perché non c’è nessuna ragione né criminale né civile che giustifichi la morte di alcuno, è stato agghiacciante. Latina è questa, una città uccisa dal vomitare della retorica a fronte del vuoto sociale. Forse ho sbagliato quando ho parlato di amore per Latina, Latina non si può amare perché è niente, è un insieme casuale di edifici in cui casualmente si trova a vivere una massa informe guidata da istinto e scevra di ragione.  Ogni morte di uomo mi rende più povero, ma la morte di una comunità mi rende, ci rende, soli. Questa è una città di uomini e donne soli.

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