martedì 26 gennaio 2010

Ater, sette nuove assegnazioni dopo una riqualificazione lampo


Teresa Faticoni
Sette nuove case popolari al posto di spazi inutilizzati, o utilizzati male. L’Azienda territoriale di edilizia residenziale (Ater) di Latina mattoncino dopo mattoncino cerca di costruire le politiche abitative laddove mancano aree per costruire. Ieri mattina il presidente dell’azienda di via Curtatone Claudio Lecce, il vicepresidente Enrico Forte e il direttore Paolo Ciampi hanno consegnato le chiavi di sette appartamenti del lotto 46 in viale Pier Luigi Nervi, la zona che tutti conoscono come Le Vele, ad altrettanti nuovi inquilini. Si tratta delle prime assegnazioni che rientrano nel Piano di riqualificazione dei due stabili di proprietà dell’ente. Entro i prossimi tre mesi, come ha annunciato il presidente, «saranno ultimati e consegnati altri sette alloggi nel lotto 47». In sostanza l’Ater «anticipando quello che poi ha fatto la Regione con il piano casa» ha spiegato il direttore, ha preso degli spazi comuni al sesto piano dei palazzoni e li ha fatti diventare delle case. Spazi in totale degrado e inutilizzati dai cittadini. La superficie degli appartamenti, tutti al sesto piano, va dai 45 ai 65 metri quadri. «Per quanto riguarda nello specifico i lotto 46 e 47 - ha spiegato Ciampi - oltre a quanto detto sopra, dal gennaio 2008 è attivo un servizio di videosorveglianza, a breve verrà realizzato un centro polivalente, verranno inoltre realizzati nuovi parcheggi e una serie di interventi per favorire la mobilità dei diversamente abili». Un modo per rispondere all’esigenza abitativa, a tratti allarmante, in maniera concreta e veloce. In pochissimi mesi, infatti, la ditta Marchionne ha consegnato i lavori commissionati. «L’Ater di Latina – ha spiegato il presidente Claudio Lecce – mette ancora una volta accanto alle esigenze abitative quelle della qualità della vita. L’ente continua la sua attività immobiliare, continua quindi a creare nuovi alloggi ma, allo stesso tempo, è sensibile alle richieste di sicurezza e di vivibilità degli spazi. Ogni stabile infatti è una realtà sociale con dei bisogni specifici a cui l'Ater deve dare risposta». «Benvenuti tra noi», ha concluso Ciampi, ricordano come tra diritti e doveri ci si deve muovere con grande spirito di collaborazione.  

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