sabato 22 agosto 2009

Ponza, il sindaco minaccia la secessione

Franco Schiano

Un provvedimento della Giunta Regionale del Lazio del 15 luglio us pubblicato sul BUR il successivo 28 luglio sulla Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico- ricreative con il quale viene limitato ad in massimo mq 25 la grandezza “dei punti d’ormeggio” ha mandato su tutte le furie il sindaco di Ponza, Rosario Porzio.
Quella della definizione dei “punti d’ormeggio” è per gli operatori ponzesi una questione di vitale importanza. Infatti i pontili sequestrati con il famoso provvedimento dell’11 giugno, sono sempre stati considerati “punti d’ormeggio”, in quanto rispondenti al requisito essenziale essere facilmente rimovibili( sono galleggianti e stagionali) e destinati a natanti o piccole imbarcazioni (nessuno dei pontili aveva in concessione spazi d’acqua idonei all’ormeggio di barche di dimensioni superiore ai 10-15 m, quindi piccole imbarcazioni). Considerato però che le dimensioni dei pontili di Ponza variano da un minimo di 150 a un massimo di 250 mq , si può capire facilmente come la decisione della Regione Lazio di limitare le loro grandezza a soli 25 mq mandi su tutte le furie il Sindaco Porzio, che ben comprende le esigenze dei “pontilari” ponzesi, che per la prima volta si vedono definire per legge – ed in modo decisamente penalizzante - l’estensione dei pontili. Un ulteriore mazzata arrivata alla fine di una estate catastrofica per il turismo ponzese, non poteva passare inosservata sull’isola, ed ecco che il Sindaco Porzio ieri ha diffuso la seguente nota :“Mi sento veramente preso in giro, e con me tutta la comunità ponzese, per il comportamento poco corretto tenuto dalle Regione Lazio, nella gestione delle vicende relative all’area portuale. Nonostante la Regione abbia istituito un ufficio per le problematiche delle isole ponziane, solo questa mattina, sono venuto a conoscenza occasionalmente dagli organi di stampa del regolamento approvato dalla Giunta Regionale del Lazio con il quale – tra l’altro – si limita a soli 25 mq le dimensioni massime dei punti d’ormeggio, senza alcuna possibilità di ampliamento, a differenza delle altre attività ricreative. Ciò comporta – prosegue Porzio – l’impossibilità di allestire punti di ormeggio nel porto dell’isola, essendo praticamente impossibile operare con dimensioni così ridotte, soprattutto in ragione della conformazione idrografica del nostro porto. Anche se fosse possibile installarli – aggiunge ancora Porzio – su manufatti di tale ampiezza è possibile consentire l’ormeggio, al massimo di un paio d’imbarcazioni a differenza di quanto invece avviene in altre regioni, con una cultura nautica, marina ed insulare ben diversa da quella laziale(vedi campania e sicilia). Non si comprende perché gli uffici regionali durante le varie riunioni succedutesi in questa estate, non abbiano mai fatto parola della elaborazione in corso di detto regolamento. Mentre in alcune stanze si procedeva a riunioni dilatorie che non hanno prodotto alcuna utilità, in altre si predisponevano gli atti necessari per “liberare” il porto di Ponza dai pontili, una della maggiori risorse dell’economia dell’isola. Mi chiedo- prosegue il Sindaco – perché il Presidente Marrazzo dopo aver pubblicamente dichiarato la sua volontà a risolvere i problemi dell’isola abbia poi adottato un provvedimento così punitivo che farà uscire l’isola dai maggiori circuiti della nautica da diporto, facendola tornare ad essere un povero scoglio. Questo vuole Marrazzo? Sarebbe quindi opportuno che egli venga a Ponza a spiegare alla collettività quale sia la sua reale volontà sul futuro dell’isola. Perché nel bilancio regionale non è inserita nessuna voce per il suo sviluppo? Perché ancora non c’è un programma per il miglioramento dei trasporti e della sanità locale?
Auspicavo – aggiunge, con una chiara vena polemica, il Sindaco di Ponza – che la Regione Lazio avesse nei confronti di Ponza la stessa attenzione che la Regione Campania riserva al suo arcipelago. Non vorrei che l’alternativa migliore fosse tornare alle origini. Certo è – conclude Porzio – che l’Amministrazione comunale di Ponza non lascerà nulla d’intentato per ottenere l’annullamento di un provvedimento così penalizzante per la propria comunità.”

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