domenica 29 marzo 2009

Stagione Fita - Cinque in una stanza, che guaio

Luisa Guarino
Per il suo penultimo appuntamento in cartellone per la stagione 2008-2009, la Fita di Latina ha presentato nel week end al Teatro Cafaro la commedia brillante in due atti “Coabitazione” scritta da Luciana Luppi, interpretata dalla compagnia di Isernia Le maschere nude e diretta da Mario Farina. In scena, in ordine di apparizione Lina Fantini (Amelia), Antonella Martino (Zaira), Simona Boccia (Greta), Valentina Colantuono (Dorotea), Pino Minutillo (Dante). Scenografia Luigi di Benedetto; luci e fonica Ercole Antenucci; trucco Rosa Rocchio; costumi atelier Le maschere nude, aiuto regia Lina Fantini. Regia di Mario Farina. La compagnia, ospite per l’ottava volta della rassegna amatoriale pontina, svolge un’intensa attività teatrale su tutto il territorio nazionale e si occupa anche di formazione in fonetica, fonazione, dizione, mimica e recitazione. “Coabitazione” è la storia di quattro donne che, per una serie di situazioni paradossali, vivono insieme in un piccolo appartamento, con tutti i problemi che una coabitazione forzata e per giunta prolungata comporta: cucina e bagno in comune, letti a castello, un divano e addirittura un materassino gonfiabile, tutto nella stessa stanza. Secondo Luciana Luppi, Amelia, Zaira, Greta e Dorotea non sono semplici figure femminili proiettate nel quotidiano (la vicenda è ambientata negli anni ’70 ma i problemi di ‘coabitazione’ sono ancora oggi più che attuali), ma espressione delle diverse sfaccettature dell’animo femminile - si legge nelle note di regia -: dolci, passionali, aggressive e sognatrici. Esse percepiscono e vivono le fasi di quell’emancipazione femminile, così sentita tra fine anni ‘60 e anni ’70, ognuna con il proprio essere e sentirsi donna.
“Sul palcoscenico - conclude il pieghevole di presentazione - esse celano, con sottile ironia e una punta di sarcasmo, tutte le difficoltà del gentil sesso nel prendere consapevolezza di sé in quegli anni tumultuosi”. Ma sinceramente, con tutto il rispetto per regista e interpreti, nell’opera ironia e sarcasmo si vedono davvero poco, e i caratteri delle quattro ‘forzate coinquiline’ non appaiono abbastanza delineati. L’unica che si differenzia è la povera ‘padrona di casa’, Amelia (Lina Fantini) anche se alle volte è un po’ troppo sopra le righe (cioè oltre quello che l’esasperazione del suo personaggio richieda). Una ‘menzione speciale’ all’unico uomo della commedia, Pino Minutillo (Dante), che per questa commedia si è messo generosamente al servizio delle colleghe. Parte dell’incasso delle due rappresentazioni, di sabato sera e domenica pomeriggio, è andata rispettivamente al gruppo di Protezione civile “Passo Genovese” e all’Associazione “Io domani”. Prossimo e ultimo appuntamento del XIII cartellone Fita, il 18 e 19 aprile con “La scuola delle mogli” di Molière, della compagnia Trasimenoteatro di Castiglione del Lago.

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