venerdì 27 marzo 2009

LATINA - La Regina sotto assedio

Teresa Faticoni
«Non ci sgombera nessuno». Ieri i lavoratori della Regina catene calibrate hanno bloccato tutti gli ingressi all’azienda di via dei lavoratori una traversa di via Monti Lepini a Borgo San Michele. L’azienda ha negato la possibilità di effettuare l’assemblea nella mensa, con annessi i servizi igienici. Per timore, come annunciato nei giorni precedenti, di una assemblea permanente che si traduce in occupazione. I dipendenti, con i sindacalisti Pierino Ricci e Vincenzo Quaranta della Fiom Cgil, e Luigi Ippoliti e Roberto Caccavello della Uilm Uil, hanno bloccato quindi con le macchine l’ingresso ai camion in entrata. Qualche striscione che invocava il no alla mobilità e poi la richiesta di sgombero avanzata dalla direzione aziendale a prefettura e questura. Dalle forze dell’ordine è arrivata risposta negativa, perché non c’è davvero pericolo di ordine pubblico. Si tratta di persone che stanno per perdere il lavoro. La Regina catene ha aperto la procedura di mobilità per 18 dipendenti su 86. Da questa decisione non ha mai mostrato di voler recedere. In questi giorni sono inoltre in scadenza 7 contratti a tempo determinato che già è stato annunciato non saranno rinnovati. Una riduzione complessiva della forza lavoro del 40% che non fa sperare niente di buono. Per la questione mobilità non tutto è perduto, perché martedì si terrà in Confindustria l’ennesimo incontro al quale – e questo è il vero motivo dello sciopero che andrà avanti fino a che non ci saranno risposte certe – le parti sociali vogliono inchiodare la proprietà. L’azionista di maggioranza, Carlo Garbagnati, ha sempre spedito a contrattare il consulente Severino Radaelli, che nonostante la delega non ha mai preso decisioni autonome. Per il futuro dello stabilimento i sindacalisti vogliono diradare le nebbie chiedendo a gran voce un piano industriale concreto e dettagliato.

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