martedì 24 marzo 2009

Key, prima giù poi più alto

Andrea Apruzzese
Il Grattacielo “Key” potrebbe... “allungarsi” e crescere ancora, grazie al Governo. È la lettura che il primo cittadino di Latina, Vincenzo Zaccheo, fa del decreto relativo al “Piano casa”, che l'esecutivo nazionale intende varare per dare respiro all'economia, rilanciando la possibilità di ampliare le case esistenti e consentendo anche di abbatterle e ricostruirle. È proprio quest'ultimo il caso citato ieri da Zaccheo, parlando in margine ad una conferenza stampa. «Ho letto il testo del decreto: se il palazzo venisse abbattuto e ricostruito – ha affermato il primo cittadino – potrebbe ottenere il 35% in più dell'attuale volumetria». Il che significa, secondo un approssimativo calcolo effettuato dallo stesso sindaco, «due o tre piani in più». Il tutto, ovviamente, «mutando il progetto» stesso dell'edificio. L'ampliamento della volumetria, altrettanto ovviamente, potrebbe procedere esclusivamente in altezza, visto che il grattacielo, il primo della città, è cinto da altre costruzioni e da aree di altra proprietà. Zaccheo non nasconde che il sogno lo affascina: «Finalmente – aggiunge – quell'edificio potrebbe avere un dialogo con il resto del centro storico della città, in particolare con la torre del campanile di San Marco e con quella del Comune, testimonianze dell'architettura e dell'urbanistica con cui oggi confligge». Un progetto che rientra in quello più ampio del sindaco di “restyling” della città, e in particolare dell'R0: «Il Piano regolatore, una volta che viene approvato, è legge, e questo ha portato in città alcuni effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Ma Latina era stata ideata, nel suo nucleo originario, con 1 milione e 200mila metri cubi, di cui solo 500mila erano destinati ad abitazione, e gli altri 700mila a servizi. Sono questi ultimi ad essere carenti in alcune zone, soprattutto in quele esterne al centro storico». Per il grattacielo potrebbe quindi aprirsi una nuova stagione, dopo le note vicende che hanno bloccato la ristrutturazione, lasciandone da anni lo scheletro nel pieno centro cittadino. Nel giugno scorso, inoltre, la struttura era stata posta sotto sequestro dalla magistratura, nell'ambito di un'indagine sulla sua compravendita che aveva portato fino in Lussemburgo. Vendita effettuata dalla “Key” srl alla “Falco Immobiliare” alla fine di luglio del 2007. La stessa “Falco Immobiliare” (società costituita pochi giorni prima dell'acquisto) aveva poi rivenduto l'immobile ad un'ulteriore società, la “Delos”, controllata a sua volta da un'altra società, la “Gl Land s.a.”, con sede, appunto, in Lussemburgo. Tornando alle ipotesi prospettate dal sindaco, il sogno di Zaccheo potrebbe però essere limitato dallo stesso premier, Silvio Berlusconi. Se il decreto relativo al “piano casa” è infatti da giorni nell'occhio del ciclone per le critiche dell'opposizione, ieri lo stesso presidente del Consiglio ha chiarito che il testo non sarebbe relativo ad immobili urbani, bensì a ville ed abitazioni monofamiliari, e a case da ricostruire dopo la demolizione. Affermazioni smentite però, sempre ieri, dal leader nazionale del Pd, Dario Franceschini, secondo la cui lettura il decreto avrebbe una valenza pressoché totale. Il “Key” attende quindi ora un chiarimento, oltre che dalle indagini che lo riguardano, anche dal livello politico nazionale.

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