domenica 22 febbraio 2009

Vuoto, parla il Ciarra

Sergio Corsetti

“Li spazzeremo via”. Il grido di battaglia riecheggia nella sala semivuota dell’auditorium Mario Costa di Sezze. Nel momento clou della giornata, esclusi gli addetti i lavori, ci sono sessantacinque cittadini contati scrupolosamente. Si è tenuto ieri l’incontro organizzato da Nuova area per il Pdl. Sul tavolo dei relatori Gerardo Sorcinelli, Roberto Reginaldi, Umberto Macci, Gianfranco Conte e Giuseppe Ciarrapico.
Umberto Macci inizia quasi timido, afferma di non voler togliere spazio ai big ma confessa che “a Priverno c’era stata più gente”. Poi, per amicarsi il pubblico, ritiene superato lo storico campanilismo che per secoli ha diviso Sezze da Priverno. Ma va? Il sindaco di Priverno, modello San Francesco, ha confessato di fare politica “per restituire agli altri quello che il padreterno per fortuna ci ha donato”. “Abbiamo cominciato per scherzo ora la gente ci segue – dice il sindaco - l’iniziativa dà fastidio, basti pensare ai titoli dei giornali di stamane”. Macci poi, ha puntato sull’emergenza morale rivolgendosi “ad Acqualatina o al servizio sanitario. Ma il governo che ha fatto per il territorio?”. Gelo in sala, vicino a lui c’è un sottosegretario “storico”. “Dimostriamo una diversa sensibilità politica – conclude Macci –. Da noi mai parole offensive. Il partito che verrà si baserà sul dialogo e sul confronto. Vogliano dare risposte alla gente”. Chissà se lo ripeterebbe a fine giornata. L’intervento successivo è toccato al sottosegretario Gianfranco Conte che con Ciarrapico ha giocato il ruolo dei due poliziotti, uno buono e l’altro cattivo. Il sottosegretario ha indossato le vesti del buono. “Credo che l’ambizione degli uomini sia necessaria e debba servire per realizzare le esigenze dei cittadini – dice Conte -. Mai dimenticare, però, che quando si arriva a un posto di potere ci si arriva per realizzare un programma”. Sulla situazione del centrodestra Conte ha parlato di “chiara necessità di confronto. Diciamo no a una politica tra fronti contrapposti e non vogliamo fare l’errore del Pd quindi non dobbiamo mettere insieme le classi dirigenti dei diversi partiti, ma dar vita a un confronto capace di realizzare un programma politico”. “Dico no alla politica del se sei d’accordo con me sei dentro, altrimenti sei fuori – conferma il parlamentare – il Pdl deve rappresentare un progetto inclusivo. Tutti quelli che partecipano deve avere la possibilità di esporre la loro idea. La nostra è un’operazione verità”. “Se ci sarà la possibilità del confronto lo faremo – conclude Conte - se non ci sarà allora ci rivolgeremo ai cittadini anche con una posizione contrapposta. Contrapposizione che non è negativa per definizione. Non possiamo pensare a un partito che per l’arroganza di qualche dirigente perda consenso. Ci muoviamo per intercettare gli elettori dell’area di centrodestra che non si ritrovano con l’attuale classe dirigente”. La conclusione è toccata all’agente cattivo. Ma quale gentilezza, Giuseppe Ciarrapico è partito a colpi di machete. “Volete un esempio delle loro scarse capacità anche di potere? – ha detto l’editore -. Io stesso parlando a Berlusconi di questo signor Fazzone gli ho portato le foto della villa che possiede a Fondi. Chi è Fazzone? Un ex agente di pubblica sicurezza che ha avuto la fortuna di fare da autista al presidente del senato Giuseppe Mancino. E’ Versailles, con una villa anche per la servitù. Tutto questo con lo stipendio da agente di ps e con le prebende di cui ha lasciato larghe tracce al consiglio regionale del Lazio, con una segreteria di raccomandati di oltre 260 persone. E tutti gli appalti trattati da lui personalmente, persino quello delle suonerie”. “Adesso la gente ha capito – dice Ciarrapico - e non ne può più sia di lui che del suo sodale Cusani, presidente della Provincia, che spazzeremo via perché ringraziando Dio noi abbiamo qualità umane che stanno con noi come ha dimostrato Umberto Macci”. Quindi una vera e propria investitura per la candidatura del sindaco di Priverno alle provinciali. “Li spazzeremo via in pochi giorni – ribadisce il parlamentare - e da che parte sta la gente lo dimostrano i fatti. Stamattina, un povero imbecille, alimentato da quattro soldi di stipendiuccio che non si guadagnerebbe in nessun altro giornale, si è inventato su un giornaletto ‘Ciarrapico di non so quale Carnevale’, ma il Carnevale è il loro. Io oggi ho venduto 16mila copie, loro 180”. Un signore. “Non sono io bravo come editore ma come persona per bene – ribadisce Ciarrapico -. Ho ricevuto 380mila voti di preferenza in una campagna elettorale in cui il più acceso rivale fu Veltroni”. Preferenze? Ma il sistema elettorale attuale non le aveva abolite? L’elezione non dipendeva dalle posizioni assegnate dalle segreterie e nel caso specifico di Forza Italia direttamente da Silvio Berlusconi? Non si era parlato di cooptazione? L’ultimo assalto è rivolto a “quattro bastardi attaccati alle loro ville. Li spazzeremo”. Il grido ricorda tanto lo storico “spezzeremo le reni alla Grecia” che risuonò da piazza Venezia. Tutti, o quasi, sappiamo come andò a finire con “il penultimo esercito del mondo sconfitto dall’ultimo”.

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