mercoledì 25 febbraio 2009

Metronotte ancora in bilico


Teresa Faticoni
Ancora in bilico i 22 metronotte messi in mobilità dalla Securitas Città di latina. La società offriva il servizio di vigilanza provata davanti le filiali del Monte dei Paschi di Siena di Latina, ma l’appalto – che scadrà alla fine del mese di febbraio – è stato vinto dalla Coop service di Reggio Emilia (con uffici amministrativi anche a Pomezia) che darà una parte del servizio in subappalto alla Cosmopol di Formia. La Securitas a quel punto ha deciso di mettere in mobilità i 22 metronotte che effettuavano servizio nelle banche. È partita una estenuante trattativa che non ha trovato soluzione nemmeno ieri mattina durante l’incontro convocato dall’ente bilaterale regionale per la vigilanza privata. Da contratto collettivo nazionale le società entranti, in caso di difficoltà occupazionali nella ditta uscente, dovrebbe tendere alla salvaguardia dei posti di lavoro assorbendo tutto il personale che rischierebbe il posto. Non si tratta, però, di un elemento vincolante. E infatti né Coop service, né Cosmopol hanno intenzione di assumere i 22 metronotte Securitas. Si tratta di una gioco al ribasso: la normativa europea che ha liberalizzato le regole sugli appalti ha di fatto cancellato i tariffari. Ogni società, dunque per vincere la gara e aggiudicarsi il servizio cerca di ofrire prezzi sempre più bassi che vanno a pesare sia sulla garanzia dei servizi offerti, sia sul personale. Mentre, infatti, i dipendenti Securitas – che hanno anche 20 anni di esperienza alle spalle – viene retribuita 20 euro l’ora, le nuove società pagano i propri dipendenti anche fino a 5 euro l’ora. Da qui la strategia di Coop service e Cosmopol che ieri mattina non si sono nemmeno presentate a Roma. «Siamo fortemente preoccupati – afferma Davide Favero, segretario generale della Fisascat Cisl di Latina – per la salvaguardia occupazionale di 22 lavoratori. Metteremo in campo tutte le iniziative per la loro tutela anche in collaborazione con il prefetto di Latina». Rimane confermato, infatti, l’incontro di domani mattina al primo piano del palazzo del governo in piazza della Libertà deciso già in occasione dello sciopero di lunedì mattina. Il prefetto avrebbe in mano un potere gigantesco: la Coop service avrebbe già richiesto a prefettura e questura 22 nuovi decreti per il porto d’armi. Da consegnare ai nuovi metronotte. I sindacati potrebbero far leva su questo tasto per evitare i 22 licenziamenti. Antonio Stancampiano, direttore dell’ente bilaterale, ha inviato alle istituzioni competenti il verbale dell’incontro di ieri mattina e con questo il compito dell’organismo regionale può dirsi concluso. «Chi entra deve assumersi le responsabilità – sottolinea Stancampiano – e garantire occupazione». Ma non ci sono poteri coercitivi in questo senso. E l’ente bilaterale, che funziona come una camera di conciliazione, non ha strumenti per imporre alle nuove società l’assunzione dei 22 vigilantes evitando così un conflitto sociale che si profila come molto pesante. I metronotte della Securitas, infatti, sono anagraficamente difficili da reinserire nel mercato del lavoro. Padri di famiglia lontani dalla pensione e lontani da poter trovare una nuova occupazione. Nei giorni scorsi era girata l’ipotesi di un passo indietro della Securitas, che avrebbe ritirato le mobilità per reintegrare in altri servizi i 22 dipendenti. Ma ieri la continuazione del rapporto di lavoro è stata nuovamente smentita. Tutto sta in mano al rappresentante territoriale del governo a Latina e i sindacati sono decisi a non uscire senza una soluzione da palazzo del governo.

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