mercoledì 18 febbraio 2009

Benigni, quando la comicita’ diventa poesia

Sergio Corsetti
Poesia. Emozioni. Sentimenti. Roberto Benigni dal palco dell’Ariston, in occasione del Festival di Sanremo, è riuscito a toccare le corde più nascoste degli spettatori in sala e dei telespettatori. Sempre più maestro di poesia. Dalle rime, a dispetto della tradizione toscana alla quale appartiene, è diventato l’unico che riesce in Italia a declamare e a farsi ascoltare dal grande pubblico. E, soprattutto, ad emozionare. I risultati di pubblico ottenuti con la lettura della Divina Commedia di Dante appartengono ormai alla categoria dei cult. Benigni è l’unico che riesce ad avvicinare il grande pubblico alla musa poetica. Dall’Ariston ha catturato il pubblico con un discorso di non facile presa, quello dell’amore omosessuale. Dopo l’inizio più da guitto, in cui ha parlato prevalentemente di politica e, quindi, ironizzato su Berlusconi, il Roberto nazionale ha recitato a memoria una lettera di Oscar Wilde. Lo scrittore inglese indirizzò la missiva al suo amore, un ragazzo di 21 anni, a causa del quale conobbe la vergogna e le torture del carcere. In Inghilterra l’amore omosessuale era ritenuto un reato. Riferendosi alle polemiche attuali legate al testo della canzone di Povia, il regista premio oscar per la «La vita è bella», ha denunciato come unico peccato quello della stupidità. “Ho sentito delle polemiche sulla omosessualità – ha affermato nell’introduzione Benigni – ma gli omosessuali non sono fuori dal piano di Dio. Essi sono stati ammazzati nei campi di concentramento. Si tratta di una assurdità; incredibile la rozzezza dimostrata verso persone che commettono come unico reato quello di amare un’altra persona. Anche perché, quando c’è l’amore finisce la mediocrità”. “Mio carissimo ragazzo questo è per assicurarti del mio amore immortale, eterno per te – attacca Oscar Wilde nella missiva - La speranza, anzi la certezza di incontrarti di nuovo in un altro mondo, è la mèta e l’incoraggiamento della vita attuale. Debbo continuare a vivere per questa ragione. Tendo le mani verso te. Oh possa io vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani”. La dichiarazione di amore per il suo giovane amico è piena di parole e considerazioni dolci. Parole che ogni innamorato ha sognato, e sogna, di ricevere dalla propria amata o dal proprio amore. ““Oh, aspettami – conclude il poeta inglese - Aspettami io sono ora, come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti, devotamente il tuo, con un amore immortale”. La reazione del pubblico è stata calda. Tutti in piedi, Benigni viene salutato con applausi, battimano e urla di apprezzamento. Al conduttore, Paolo Bonolis, non resta che dichiarare il suo orgoglio di sentirsi, una volta tanto, italiano. A noi non resta che dichiarare: grazie Roberto.

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