domenica 6 giugno 2010

Umano e politica


Lidano Grassucci

Sarà che non ho mai sopportato le lacrime pubbliche, il pianto è pudore privato e dolore che hai dentro e che esce se davanti non hai altri che te. “I bimbi non piangono” mi hanno insegnato ed io correvo lontano dove non mi si poteva vedere. Davanti al pianto degli altri, quindi, mi sento niente, inadeguato. Il pianto è segno di dolore vero, intimo.
Non mi spiego il pianto pubblico di Zaccheo, l’ex sindaco di Latina, davanti alla sua vicenda personale con Striscia la notizia, e non capisco neanche la notizia. A che pro? Lui, l’ex sindaco, di 120 mila che siamo è l’unico che non può candidarsi sindaco, e nessun tribunale può farlo tornare sindaco: di cosa parliamo? Di cosa stiamo discutendo. Sta difendendo la sua dignità personale? Fa bene, ma non è cosa politica, è personale, è cosa umana ma non politica. La politica, peccato che Machiavelli non abbia più lettori, è ragione, è scienza. Azione, reazione, confronto, scontro e risultato. La vicenda di Zaccheo, umanamente comprensibile, giuridicamente ardita, è politicamente inutile e quindi non è.
Dice che denuncerà: bene, si sapeva, se c’erano cose brutte perché non le ha dette prima? Questo è umanamente non nobile, questo è umanamente incomprensibile.
Zaccheo può candidarsi a consigliere comunale, dovrà competere con Anzalone, Messina (che Zaccheo sindaco non l’hanno mai votato perché stavano con Mansutti), Gioia, Gatto e tutti gli altri alla pari, non sarà candidato di tutti ma di se stesso come loro, non può avere un gruppo perché sarà il gruppo del sindaco, che non sarà lui.
Sarà il gruppo di Guercio? Sarà il gruppo di Galardo? Sarà il gruppo di Galetto? Sarà il gruppo di Di Giorgi? Tutto può essere ma non sarà il gruppo di Zaccheo.
Vincenzo Zaccheo è, comunque, la storia di Latina, non sarà la cronaca delle prossime elezioni.
Non capisco, la politica è ragione, qui tutto è irragionevole.
Non capisco le sue lacrime politiche, capisco l’umano di esser primo ed ora dover essere dietro. Ma è vita. Non so chi consiglia Vincenzo Zaccheo,  io gli consiglierei di raccontare come lui ha “inventato” la destra di governo con Finestra sindaco prima e se stesso poi, magari di raccontarci dei suoi sogni, torni ad essere politico (cioè razionale) e non umanamente rancoroso. Se tornerà politico ha futuro, se resterà umanamente rancoroso non avrà domani. Bossi tradì Berlusconi, e il gallo non aveva cantato ancora, oggi sono alleati di ferro ed hanno in mano le sorti del paese. Berlusconi non è stato umanamene rancoroso, ma politico. Come deve essere il Principe.
Ma Zaccheo non seguirà i miei consigli ma quelli dei tanti Sir Bis di cui si circonda: il Principe non segue la corte, si fa seguire.


Nessun commento:

Posta un commento