martedì 4 maggio 2010

Roccagorga - Truffa d’oro alla gioielleria

Daniela Bianconi 

 

Si fidava d lui, lo conosceva bene. Anche se ha soli 20 anni da tempo viveva stabilmente a Roccagorga con tutta la sua famiglia originaria della Romania. Il classico bravo ragazzo che lavorava come operaio nel paese. Eppure con la complicità di un connazionale di 43 anni è riuscito a mettere a segno una truffa di oltre 7mila euro ai danni di una gioielleria.  La “vittima”, colpevole solo di essersi fidata è la titolare del negozio il “Gioiello”.  A scoprire il castello di bugie sono stati i carabinieri della stazione di Roccagorga che hanno denunciato i due autori con l’accusa di spendita di denaro falso e truffa. L’incubo per la commerciante di 70 anni, è iniziato due mesi fa quando il  20enne e il connazionale si sono affacciati per la prima volta nella sua gioielleria. «Signora siamo interessati a comprare una grossa partita di gioielli. Abbiamo molti regali da fare in Romania». Queste le parole che la donna si è sentita ripetere tutti i giorni per almeno una settimana. Davanti alle richieste ha iniziato a far visionare l’oro ai due probabili clienti. Con il passare del tempo anche le incertezze e le titubanze passavano e la commerciante era sempre più sicura di concludere lo scambio. La trappola definitiva è scattata meno di un mese e mezzo fa quando, una sera, poco prima della chiusura, il 20enne ha tirato fuori dalla tasca una mazzetta di banconote da 100 euro. «Signora noi vogliamo pagare – questi sono i contanti domani mattina torniamo e prendiamo l’oro». Il giorno seguente i due denunciati, dopo aver scelto i gioielli per un valore di 7.300 euro hanno pagato. «Per non destare sospetti – ha precisato il capitano del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Latina, Luigi Spadari – hanno “sborsato” 6.600 euro in utilizzando solo banconote da 100 euro. La commerciante a quel punto ha consegnato la merce dietro la promessa che il giorno dopo sarebbero tornati in gioielleria per pagare la differenza di 700 euro. Passano i giorni ma i due rumeni non si presentano a saldare il conto. Esasperata la 70enne va a controllare il denaro e in quel preciso momento si rende conto che tutte le banconote avevano lo stesso numero di serie. Da quel preciso momento i carabinieri iniziano la loro attività di indagine e, ieri mattina, grazie anche alla capillare conoscenza del territorio riescono ad identificare i due truffatori. «I due rumeni sono attualmente irreperibili – ha concluso Spadari – perché probabilmente sono tornati in Romania. Crediamo che sia lì la vera fabbrica delle banconote false. Invitiamo i commercianti a diffidare e controllare qualsiasi taglio prima di consegnare la merce».  

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