Lidano Grassucci
Vanno, vengono. Ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo. Sembra che ti guardano con malocchio…. E’ una poesia di Fabrizio De André, parla di nuvole e mi sembra che dica tanto, molto della galassia politica di Latina, con queste nubi che “vanno e vengono”. “Ci lasciano solo una voglia di pioggia”, chiude De Andrè.
Ecco una gran voglia di politica. Liste che durano come il tempo di un occhio che si fa sbattere dalle palpebre, come il tempo delle parole non dette.
Riunioni che sono false come è falso il teatrino della corte di Bisanzio. Qui conta chi avrà i simboli dei partiti, Pdl con Fazzone e Pd con Moscardelli il resto sono comparsate. Le nuvole oggi dispese nel cielo a pecorelle tra un anno saranno blocchi scuri di pioggia grassi.
La politica può avere nostalgie (e Latina sono 18 anni che è nostalgica), ma non può non andare avanti.
Zaccheo è stato sindaco di Latina, ma non lo potrà essere più, è memoria. Oggi è Galetto l’uomo forte della componente ex Zaccheo, se saprà dimostrare maturità per esserlo. I colonnelli sono tutti aspiranti generali, rischia di mancare l’esercito.
Le liste civiche in costruzione sono figlie di una politica targata ’93, diciamo precontemporanee.
Insomma i giochi sono tutti da fare. Questo teatro a cui assistiamo è come immaginare di vedere l’Inter vincere la coppa dei campioni seguendo l’allenamento ad Appiano Gentile dove si cimentano quelli delle giovanili.
Divertente vedere i ragazzi, ma la partita vera sarà un’altra.
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