martedì 4 maggio 2010

LA VIPERA - Un regalo sgradito

aemme
Conferenza stampa affollata. Lui, con voce tradita a tratti dall’emozione dice “ non posso continuare a fare il ministro come in questi due anni”. E’ evidente che no. Il ministro Scajola parla solo, più che una conferenza è un comunicato alla stampa che lo vede girare le spalle e andarsene proprio nel momento in cui sarebbero dovute iniziare le domande da parte dei giornalisti. E si dimette, perché non può restare in una casa dove c’è il sospetto che sia stata pagata da altri. Esiste qualcuno al mondo che non sappia chi si sia fatto carico di pagare la casa in cui abita? Io so pure chi mi offre un cappuccino e la mia memoria non è superiore a quella degli italiani che hanno dovuto ascoltare questa … fandonia. E lo ribadisce ulteriormente, a sincerarci tutti che non abbiamo capito male.  "Una cosa l'ho capita. Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri". Quindi, annuncia, "se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata pagata da altri senza saperne il motivo, il tornaconto e l'interesse, i miei legali eserciterebbero le azioni necessarie per annullare il contratto". Non potevo credere a ciò che ho sentivo. Eppure l’avrà preparato questo discorso, qualcuno gli sarà stato accanto, gli avrà detto di dire una cosa piuttosto che un’altra. Ma come gli è venuto?  E ancora: - “Un ministro non può abitare in una casa pagata da altri”. Nel frattempo è comparso uno striscione nei pressi dell’abitazione in questione, rimosso in serata, con su scritto: - Cerchi casa? Chiedi aScajola! Avrà lavorato bene, come gli ha detto il premier, ma allo stato delle cose, della sua come dire, dissociazione di idee, della sua stanchezza mentale, forse una tregua da tanto lavoro, una pausa che lo faccia riposare un po’, ci vuole proprio. Se la merita tutta.
chevipera@libero.it

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