giovedì 13 maggio 2010

Da Terracina a Torino per presentare Malaria


Irene Chinappi 
Sveglia alle cinque, dopo la serata di prove teatrali. Ma la fatica non la sente anche se la sua compagnia è quella degli “Stanchinati”. Perché per un ragazzo di trentun anni partire da Terracina per andare al Salone del libro di Torino, non da semplice spettatore ma come autore, è un sogno che diventa realtà. E quando il miracolo accade, non certo per fatalità ma dopo chilometri d’inchiostro e e anni di sudore, non c’è stanchezza che tenga.
Massimo Lerose quando è atterrato all’aeroporto di Caselle ieri mattina ha respirato il profumo della carta e delle copertine plastificate e lo ha seguito fino al Lingotto. Ad accogliere lo scrittore terracinese c’erano i responsabili della casa editrice (Prospettiva) che ha pubblicato quest’anno il suo “Malaria”, thriller storico ambientato nella città del Monte Giove.
La presentazione della creatura letteraria di Massimo Lerose ci sarà oggi alle 14, quando nella sala “Piazza Italia” si terrà l’incontro dal titolo “La scrittura in prospettiva: incipit d’autore”. L’autore sarà intervistato per l’occasione dall’editore Andrea Giannasi. «Si tratta di un importante riconoscimento per lo scrittore di Terracina – dicono da Prospettiva editrice - che raggiunge da protagonista il tempio della cultura italiana».
Malaria non è il primo né l’ultimo libro pubblicato da Massimo Lerose. Un anno fa è stata la volta di Apnea, il primo di una trilogia che prosegue con Malaria e continuerà con un terzo volume, di cui al momento l’autore non svela nulla. Meglio, perché Malaria è proprio un thriller da gustare. Ancor più per chi Terracina la conosce bene e in questo romanzo può riconoscere non solo i luoghi ma anche le persone, tratteggiate nei personaggi della vicenda. C’è anche un omaggio alla storia della città, a Leonardo da Vinci che per disegnare la Carta del Lazio ha dovuto attraversare la piana pontina e fermarsi sotto il Tempio di Giove. E poi, c’è un mistero, la linea direttrice della trama, che Lerose presenta e scioglie nel corso della narrazione attraverso una scrittura fluida e allo stesso tempo intrisa di cultura, passando con naturalezza dal teatro al cinema, dalla storia all’arte.
Se poi un giovane scrittore viene catapultato nel tempio della letteratura non potrà fare a meno di approfittarne per assorbire come una enorme spugna l’essenza delle produzioni letterarie, dai miti come l’istrionico Dario Fo alle preziose risorse meno conosciute.
Torino, dunque, chiama Terracina. E Terracina, grazie a Massimo Lerose, risponde. L’augurio è che questo sia solo l’incipit di un romanzo lungo una vita.
Quello di Malaria è questo:
Terracina, luglio 2006
Durante i mondiali di calcio, il furto de La Carta del Lazio di Leonardo e di altre opere d'arte, perpetrati ai danni della mostra Mal'aria, coinvolgono l'attore Eduardo Scarpa e la sua famiglia, che sembra custodire un segreto per il quale si arriva ad uccidere. Un segreto letale.
Terracina, luglio 1514
Incaricato da Papa Leone X di fare uno studio per la bonifica della Palude Pontina, Leonardo da Vinci si reca nella cittadina costiera. Là, mentre disegna La Carta del Lazio, incontra una misteriosa donna, detentrice di antichi e arcani segreti per i quali si arriva ad uccidere. Segreti letali.

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