sabato 24 aprile 2010

LA VIPERA - BIMBI AL VOLANTE

aemme

Bimbo a bordo, no bimbo conducente a bordo! Non trasportati, conducenti. Sfrecciano come pazzi su auto che, per dimensioni e caratteristiche ridotte, chiamiamo “mini”. In realtà hanno le caratteristiche di un’auto piccola del tutto simile ad una city car, ma con sistemi di sicurezza non allo stesso livello. Spesso, tra l’altro, vengono “truccate” nel motore per cui gli viene potenziata la velocità rendendole quindi ancor più pericolose. Sono poi molto meno sicure per  la scocca pressoché inesistente che le contiene e dovrebbe proteggere l’abitacolo, carrozzeria in resina, niente air bag, né sistemi di frenata sicuri e affidabili come l’ultima tecnologia monta e impone a tutte le automobili anche alle più piccole. Inutile e ridicola (una vera e propria presa in giro) poi la preparazione alla guida da parte dei ragazzi, che appena quattordicenni, si ritrovano fra le mani un mezzo, che senza la giusta consapevolezza dei rischi e delle regole della strada, diventa una mina vagante, un’arma spesso fra le mani di incapaci. Una mina che sfreccia a tutta velocità, senza rispetto di alcun genere: dei passaggi pedonali, dei semafori rossi, degli scivoli per gli handicappati. A Roma un ragazzino di 16 anni ha investito con la sua vetturetta, un bambino di 8 anni che è grave ed è ora ricoverato, in prognosi riservata all’ospedale Sandro Pertini. Il ragazzo che insieme al bambino ha investito pure la zia, che ha subito solo lievi lesioni, è stato multato per guida pericolosa. Stamattina stavo per attraversare un incrocio quando, ben tre macchinine,  passano con il rosso (rosso da un pezzo) tagliandomi la strada e costringendomi ad inchiodare per evitare l’impatto. Loro neanche un cenno per chiedere scusa. Non sarebbe bene far fare a questi ragazzi almeno una sana e seria scuola guida, che comprenda anche lezioni di guida in città? Non sarebbe il caso che i genitori si mettessero accanto a loro, anche per mesi, se necessario, fin quando i ragazzi mostreranno la giusta “maturità” che consenta di girare per la città con serenità, loro e della società intorno a loro? Già gli Schumacher alla guida non ci mancavano anche fra i maggiorenni e i patentati regolari da anni, ma pure i bambini che credono di stare ancora all’auto scontro con mamma e papà (senza però il limite e la protezione di un circuito), che mentre sbatti frontalmente contro un’altra macchinina ti sorridono contenti. Qui c’è in gioco la vita: di chi guida, cari genitori, ma spesso anche di chi si trova casualmente ad essere nel mirino di questi ragazzi che ti puntano e…”o ti sposti o peggio per te”.

chevipera@libero.it

Nessun commento:

Posta un commento