sabato 24 aprile 2010

L'ARCINORMALE - 25 aprile, non tutti eguali



Lidano Grassucci



Oggi è il 25 aprile, il giorno della libertà. Il giorno in cui finiva un pezzo della follia totalitaria che aveva ucciso l’Europa. Quel male sottile e mostruoso che era così razionale da negare l’uomo, la sua umanità. Nella mia città non ci sono segni di questa festa, ma la mia è una città che sembra non volere il sole che qui invece picchia forte. Nelle mie colline non ci sono mai stati padroni e quella follia attecchì un po’ meno. La mia gente è nata libera in una terra libera, poi “l’uomo nuovo” costruì confini al piano, e mise ragione con quadro e squadro alla mostra anarchia. Qui non c’erano leggi, qui non c’era Dio. Quando i messaggeri del Signore passarono si fermarono a Foro Appio ma si guardarono bene dal restare.
Il 25 aprile è stato il giorno in cui finiva l’incubo, ma a Latina lo ricordano mischiando la cosa con la festa di San Marco. Non è la festa di un santo ma della libertà, è la memoria di quella cosa di cui solo i servi non sanno cosa farsene e per gli altri è l’unica ragione di essere.
Capisco che per ricordare questo giorno ci vorrebbe schiena dritta conoscenza della storia patria. Ma chi la insegna? Chi si ricorda più della guerra perduta, dello Stato che si scioglieva e dei ragazzi che a 20 anni restarono soli senza niente. Soli come senza padre, senza madre, senza dignità. Chi lo ricorda il capo che scappava nascosto in abiti di un esercito straniero, o del Re che era già andato via pensando alla sua pelle prima che a quella della sua gente. Vili capi che nessuna revisione potrà salvare dall’ignobiltà che è di chi fugge. Sto qui dove ho scelto di stare, sto qui da dove non mi sono mai spostato dalla parte dei liberi.
In questi giorni per una serie di accidenti, sarà il fato, mi inseguono i ricordi di quando sognavo di cambiare il mondo, mi inseguono le persone, i luoghi, i ricordi. Ecco avevo sognato allora l’oggi di questi tempi come solare, libero. Oggi a Latina ricorderanno San Marco, qualcuno organizza visite in bus alla tomba del capo con tanto di panino gratis. E’ il caso di evidenziare che oggi si ricordano quelli che stavano con la libertà e non dimentico di ringraziare i ragazzi americani, polacchi e di tutto il mondo che sono morti qui per far si che noi avessimo dignità e speranza. La Storia non è neutra e nella storia non tutte le parti sono state eguali: quella dei liberi era la parte giusta l’altra sbagliata.

Nessun commento:

Posta un commento