Raffaele Vallefuoco
Il bilancio consuntivo 2008 continua a generare perplessità. Stavolta, però, queste arrivano dai banchi dell'amministrazione comunale e diventano pensieri e parole dell'assessore Alfredo Cardi. Il titolare della delega al Bilancio non si spiega le ragioni delle polemiche orchestrate dalle opposizioni. «La minoranza - spiga Cardi - ha promosso un emendamento alla nostra delibera che andava nella direzione di confermare delle irregolarità, ma non tali da provocare un dissesto. Quelle rilevate dai revisori dei conti sono delle criticità che caratterizzano tutti gli enti». Quindi, quella che sembrava essere un’intervista, diventa una lezione di gestione delle pubbliche amministrazione. «In particolare - analizza Cardi - le problematiche che possono verificarsi si configurano come: criticità, irregolarità e irregolarità gravi. Quelle più forti sono ovviamente le ultime che determinano degli squilibri sui quali interviene la censura dei revisori dei conti. L'emendamento delle opposizioni - e qui sta parte dei dubbi dell'assessore Cardi - confermava che non erano emersi grossi squilibri. Nella sostanza la minoranza condivide il fatto che pur essendo presenti dei problemi non sono tali da aprire voragini incolmabili. Problemi ce ne sono - ammette l'assessore - non li abbiamo mai nascosto, neanche alla minoranza». Queste chiedono, in particolare, chiarimenti in merito alle modalità di riscossione delle sanzioni contro il codice della strada, l'accertamento dell'inventario dei beni in possesso del Comune e il riaccertamento dei residui attivi e passivi. «La questione delle inesistenze di ipotesi di squilibrio (evidenti sfasamento della bilancia di entrata e uscita per un Comune) è stata confermata anche dai revisori dei conti che hanno espresso parere positivo sul nostro comportamento. In fondo - ammette - gli squilibri sono una garanzia, una tutela visto che ogni scelta dell'amministrazione deve essere presa in coerenza con il futuro pareggio del bilancio consuntivo. Tuttavia - conclude - tutta questa vicenda non ha praticamente senso perché stiamo parlando del 2008. Se sono state commesse delle irregolarità gli effetti di tale distorsione sono stati ampiamente corretti a fine anno. Parlarne nel 2010 è davvero strano» conclude Cardi.
Il bilancio consuntivo 2008 continua a generare perplessità. Stavolta, però, queste arrivano dai banchi dell'amministrazione comunale e diventano pensieri e parole dell'assessore Alfredo Cardi. Il titolare della delega al Bilancio non si spiega le ragioni delle polemiche orchestrate dalle opposizioni. «La minoranza - spiga Cardi - ha promosso un emendamento alla nostra delibera che andava nella direzione di confermare delle irregolarità, ma non tali da provocare un dissesto. Quelle rilevate dai revisori dei conti sono delle criticità che caratterizzano tutti gli enti». Quindi, quella che sembrava essere un’intervista, diventa una lezione di gestione delle pubbliche amministrazione. «In particolare - analizza Cardi - le problematiche che possono verificarsi si configurano come: criticità, irregolarità e irregolarità gravi. Quelle più forti sono ovviamente le ultime che determinano degli squilibri sui quali interviene la censura dei revisori dei conti. L'emendamento delle opposizioni - e qui sta parte dei dubbi dell'assessore Cardi - confermava che non erano emersi grossi squilibri. Nella sostanza la minoranza condivide il fatto che pur essendo presenti dei problemi non sono tali da aprire voragini incolmabili. Problemi ce ne sono - ammette l'assessore - non li abbiamo mai nascosto, neanche alla minoranza». Queste chiedono, in particolare, chiarimenti in merito alle modalità di riscossione delle sanzioni contro il codice della strada, l'accertamento dell'inventario dei beni in possesso del Comune e il riaccertamento dei residui attivi e passivi. «La questione delle inesistenze di ipotesi di squilibrio (evidenti sfasamento della bilancia di entrata e uscita per un Comune) è stata confermata anche dai revisori dei conti che hanno espresso parere positivo sul nostro comportamento. In fondo - ammette - gli squilibri sono una garanzia, una tutela visto che ogni scelta dell'amministrazione deve essere presa in coerenza con il futuro pareggio del bilancio consuntivo. Tuttavia - conclude - tutta questa vicenda non ha praticamente senso perché stiamo parlando del 2008. Se sono state commesse delle irregolarità gli effetti di tale distorsione sono stati ampiamente corretti a fine anno. Parlarne nel 2010 è davvero strano» conclude Cardi.
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