venerdì 23 aprile 2010

Bristol, quello strisciante malessere


Teresa Faticoni

«Prendiamo atto dell’accordo», dice il sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli a proposito della firma del documento tra le parti sociali, la Bristol e la Corden Pharma Latina. Una dichiarazione laconica che apre lo squarcio su alcune perplessità emerse già dai primi minuti dopo la firma. «Finalmente si iniziano a intravedere spiragli di soluzioni concrete per la questione Bristol. Questo è stato il risultato di un insieme di azioni promosse in maniera sinergica dal consiglio comunale di Sermoneta, sostenute dai sindaci delle città limitrofe e dalla Provincia di Latina, che ha svolto un ruolo di mediazione con il governo nazionale, e naturalmente dai sindacati in maniera unitaria», aggiunge la Giovannoli. Qualche certezza è acquisita: Bristol cederà le sue molecole a Corden e anche le sue attuali produzioni; Bristol trasferirà a Corden il suo know how tecnologico, Corden presenterà il suo piano industriale entro sessanta giorni. Ecco, sta proprio qui la cambiale in bianco che lascia spazio a qualche tentennamento. Di quante persone avrà bisogno Corden per fare queste produzioni che sono assicurate da Bristol per tre anni almeno? La Giovannoli va infatti dritta al cuore della questione: «Dal nostro punto di vista restano aperte le questioni relative ai processi di riorganizzazione industriale e quanto ciò potrà giovare in termini di occupazione futura». Negli ultimi mesi, stanti le produzioni a regime a scartamento ridotto della Bristol, si parlava di un taglio di almeno 200 persone. «La Bristol ha garantito il trasferimento della forza lavoro, ma Corden Pharma ha dichiarato di essere a conoscenza delle normative italiane rispetto agli ammortizzatori sociali- sottolinea il sindaco -. Ciò significa che è interessata a utilizzare questi strumenti. Da qui, la necessità di cautela nell’esprimere giudizi più o meno positivi, in attesa di poter conoscere il piano industriale di Corden Pharma». I dipendenti attuali, considerato che alcuni dirigenti non hanno creduto nel progetto e si sono ricollocati (evidentemente in posti più sicuri) altrove, sono 795. La multinazionale americana viene da due procedure di ammortizzatori sociali. Tirando al massimo sarebbero una cinquantina le persone che possono eventualmente con la mobilità agganciarsi allo scivolo per la pensione. E gli altri? Abbiamo visto padri di famiglia, ragazzi, mamme con i bambini a seguito. Che fine faranno? La Giovannoli ha intenzione di convocare un incontro con la Corden Pharma, «per condividere ogni iniziativa che possa rivelarsi favorevole per il suo sviluppo industriale, anche attivando sinergie con le altre istituzioni e in particolar modo con la Regione Lazio, in quanto consapevoli della necessità di una riorganizzazione industriale del nostro territorio».

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