martedì 30 marzo 2010

SEZZE - Regionali, sonni incasinati per Campoli

Sergio Corsetti
Ora che fare? L’interrogativo dovrà essere ben in mente ai dirigenti del Pd e del centrosinistra dopo la batosta elettorale subita. Gli elettori diminuiscono del 12 % rispetto al 2005 passando da 13.676 a 11.521. La Polverini batte la Bonino 5.641 (51,82%) a 5.214 (47,90 %). Unica consolazione per il Pd la conferma del primato con 3.649 voti (35,40 %) a danno del Pdl 3.082 voti pari al 29,90%. In questo contesto va inserito l’ottimo risultato dell’Udc che arriva al 10 % con 1.095 voti. L’Italia dei Valori raggiunge appena il 5,49 % con 566 voti, ben al di sotto dei dati regionali e nazionali. Il risultato evidenzia come il sorpasso della Polverini a danno della Bonino nasce dall’appoggio di consiglieri organici al centrosinistra, in primis Polidoro e Bernabei, che hanno fatto votare centro destra. Appare chiara la necessità di un chiarimento in maggioranza. Per il Pd si apre un dilemma: tenere l’Udc in maggioranza anche come possibile ponte con l’amministrazione regionale a guida Polverini o rompere da subito senza tentennamenti? L’Udc, però, che nel frattempo ha aumentato il suo potere contrattuale, starà al gioco o sarà il partito di Polidoro a dettare le regole? Per i centristi si apre la possibilità di stare in giunta ora è godere dei vantaggi del governo per approdare nel centrodestra nel 2012 quando si voterà per il Comune. Altra questione riguarda il gioco delle preferenze tra Di Resta e Moscardelli con il primo accreditato di molti più voti rispetto al rappresentante dell’area ex margherita. Qualcosa non è andato per il verso giusto? Insomma il Pd si trova a pagare il conto della mancanza di decisione e di strategia evidenziata in questi ultimi mesi, così come la lontananza dai cittadini e dai loro problemi. Ora il pericolo del partito è quello di arroccarsi ancor di più in “ragionamenti” lontani dalla sana politica (per dirla come la si pensa, il rischio è perdersi in masturbazioni cerebrali). Semplicemente è ora di fare chiarezza sulla composizione della coalizione e sulle priorità amministrative. Di questo, ovviamente, risponde in prima persona il sindaco Andrea Campoli. Dall’altro versante politico il centrodestra non può continuare ad essere l’eterno incompiuto. I dirigenti, se ci sono, devono esser consapevoli del bacino di voti da cui parte la coalizione, chiarire una volta per tutte le beghe interne perché la partita amministrative del 2012 è una partita aperta. Occorre iniziare a lavorare seriamente, senza spaccature e con rinnovato spirito di squadra. Solo così si costruisce un’alternativa seria e spendibile.

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