martedì 30 marzo 2010

L'ARCINORMALE - Polverini è di Latina




Lidano Grassucci

La Polverini vince, complimenti alla Polverini. A Latina è innegabile la vittoria di Galetto, una volta ci si toglieva il cappello davanti al vincitore che ti sorpendeva.
Una bagarre quella elettorale di ieri noiosa, un po’ triste. Ma ho provato tenerezza quando sono arrivati i risultati dei primi cento voti delle sezione dove votava la mamma di Giovanni Di Giorgi.
Su 100 voti espressi sessanta erano per il figlio, 4 per Fazzone e due per Galetto. E’ vero che le mamme sono una potenza, una grande potenza.
Il resto è stato calcolo. Debbo rendere merito al grande lavoro di Claudio Moscardelli: si è contato e ora conta 18.000 preferenze non sono un gioco da ragazzi a sinistra. A Latina nasce una versione moderato-riformista del Pd che chiude i conti, forse definitivamente, con l’eredità del Pci. Domenico Di Resta, comunque, ha giocato la partita con 12.000 voti personali.
E il confronto Zaccheo-Fazzone? Il primo ha dato un colpo di reni formidabile, ha dimostrato che è un animale politico a tutto tondo capace di tuffi carpiati che non ti aspetti, è uscito anche dall’accerchiamento di Latina giocando da protagonista a Terracina a Cisterna. Il secondo ha parato il colpo a livello locale, con qualche defezione su Latina che dovrà verificare, ma può incassare il ruolo determinante della provincia di Latina sulla vittoria della Polverini. I romani sono stati salvati dai burini di Latina, e questo è un dato. Un dato importante per i ruoli futuri.
Zaccheo con Galetto segna il punto, Fazzone incassa anche il risultato di Di Giorgi, Romolo Del Balzo viene cancellato e con lui l’utopia nostalgico-bleffista di Nuova Alleanza. Un partito con due anime il Pdl, e presto bisognerà trovare un sistema di convivenza.
Le elezioni non hanno lasciato sul campo morti, ma hanno evidenziato competitori forti.


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