lunedì 8 marzo 2010

L'ARCINORMALE - Il federalismo ridicolo



Lidano Grassucci

Un mio maestro di vita mi ha insegnato che nella vita “ci volo le scole”. Intendeva dire che la vita è difficile e devi studiare, capire, poi scegli. Il centrodestra italiano ci ha spiegato che l’Italia una e indivisibile di Mazzini non andava bene, ci voleva l’Italia federale alla Gioberti. Bello, fichissimo. E su questo adagio An, che doveva essere l’erede del nazionalismo italiano, ci ha venduto l’anima per il potere (qualcuno ricorda quel Fisichella, che An, aveva fondato e che su questo lasciò il partito? Lo presero per matto). Ora? Avete voluto il federalismo? Roma è ladrona? Allora ogni Regione sceglie il proprio modo di votare e a Roma il modo di votare per il Lazio non lo decide il Governo ma la Regione, il governo non ha competenze, è altro.
Fregati da Bossi, fregati dalla mancanza di scuole. Berlusconi ha inventato uno strumento normativo nuovo: il decreto legge interpretativo, ma non è bastato. Bossi li ha fregati, Roma ladrona ha portato a rischiare di perdere Roma.
Ci volevano le scole, bisognava dar retta a Fisichella, ma ora è troppo tardi ed è solo, questo, il primo guaio del l’italico federalismo ridicolo. Gli elettori romani non potranno votare Pdl, e il governo ha la potestà di interpretare le norme per decreto: due cazzate in una volta sola. Povera Italia.

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