lunedì 15 marzo 2010

Alla scoperta del relitto

Raffaele Vallefuoco 
Dopo il rinvenimento, presso la foce del Garigliano, di un reperto romano, una ruota di prua risalente al secondo secolo dopo Cristo, l'ispezione annunciata dal comandante della Capitaneria di Porto di Formia, Marco Vigliotti, all'indomani della scoperta, si farà. Una ricognizione utile a verificare l'ipotesi di presenza del relitto al quale apparterrebbe il reperto, probabilmente inabissatosi nelle nostre acque. Mercoledì, infatti, è programmato lo screening della costa. A spiegare le operazioni è lo stesso comandante Vigliotti: “Unitamente alla Soprintendenza delle Belle Arti, saremo impegnati con i nostri mezzi e i nostri sommozzatori per tutta la mattinata di mercoledì, quando tenteremo di trovare il relitto al quale questo reperto, un pezzo anteriore di una nave romana, appartiene". Un rinvenimento che, se ci fosse, non farebbe che confermare l'importanza strategica che le nostre coste rivestivano nell'ambito delle rotte del Mediterraneo sin dall'antichità, decisamente rafforzato quando Roma estese la sua sfera d'influenza sul nostro litorale. Considerazioni in linea con gli straordinari ritrovamenti effettuati in lunghi anni di ricognizioni. In queste rotte, sicuramente, anche le isole pontine giocavano un ruolo di prestigio. Per queste, infatti, il relitto più importante mai localizzato, risalente alla metà del I sec. a.C., è stato rinvenuto a 42 metri di profondità, nell’area sommersa nota come Le Grottelle, nel tratto di mare che divide Ventotene da Santo Stefano. Si trattava di una nave da carico che stava trasportando della mobilia preziosa, di cui si sono recuperati vari reperti in bronzo, placchette di osso, di avorio e altri materiali. Molti di questi oggetti costituivano la parte decorativa dei caratteristici letti – divano (klinai) del mondo romano. Ma di particolare valore artistico risultano alcune placchette ossee raffiguranti testine umane ed animali, esseri vegetali e mitologici. Insomma la riprova della verve che da sempre ha caratterizzato il nostro Golfo. 

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