Lidano Grassucci
Un vertice? Ma il vertice presuppone la base, e qui è la base che non c’è. Mantovano parla di malavita organizzata, mette in campo forze che vanno da Napoli a Roma, ma qui il nodo è un altro. Questa è zona franca, questa è terra nata con la retorica, cresciuta con la retorica e tutto diventa retorica. Qui, caro Ministro non manca la polizia, qui manca la cittadinanza. Lei dice, signor ministro: “ma come alle 8 della mattina davanti ad un bar nessuno vede?”. Qui siamo privi di occhi, qui non parliamo signor ministro qui lo Stato non esiste, qui ci sono le famiglie e i casi nostri. Qui vige l’idea che lo Stato è un autobus su cui salire per evitare di andare a piedi. Ma nessuno vuol pagare il biglietto. Caro ministro le task force non servono: mandi giù maestri, professori, ci invada di libri. Qui diventa mitologica l’emulazione animale della forza, qui ci vorrebbero i consulenti della polizia boliviana che vanno a mettere ordine in villaggi senza nome. Ministro qui anche il prefetto di ferro Mori fallirebbe perché la malavita organizzata ha una caratteristica che a noi ci esclude, l’organizzazione del male dentro una società del bene. Qua c’è solo il male, anche disorganizzato. Solo anarchico come il buttero cacciato dalla civiltà nuova dipinto nella sede del consiglio provinciale.
Ministro ci mandi dei libri, ci mandi i maestri, parli con la collega dell’istruzione, il nodo è lì. Non siamo un caso di polizia, siamo un caso di cultura. Ad Haiti con un po’ di marines puoi risolvere, qui ci vuole un lavoro di fino, di libri.
Un consiglio la prossima volta non venga al vertice in prefettura, vada in giro per la città, in strada capirà meglio. E mi raccomando, i libri.
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