lunedì 15 febbraio 2010

L'ARCINORMALE - La casta Cirilli e l’ipocrisia

Lidano Grassucci 
 
Leggo un manifesto affisso per la città. C’è scritto: “solo ora si sono accorti della malavita organizzata, sono loro, sempre gli stessi”. Mi aspetto che a scriverlo siano extraparlamentari di sinistra, o ultrà di destra. No, no la firma è “Lista Cirilli” e “Udc” con tanto di scudo crociato.
Firma il partito, la Dc, che governa Latina dal 1945 e la famiglia Cirilli che ha i due giovini di casa (Fabrizio e Fabio) che dal ‘93 ad oggi hanno ricoperto i seguenti incarichi: assessore comunale per 10 anni, consigliere regionale, per altri dieci (totale 20) Fabrizio Cirilli; Fabio è stato capogruppo per cinque anni del maggior partito di maggioranza con Zaccheo sindaco (e non ha mai votato contro), poi consigliere comunale in proprio. Erano così potenti che fecero intitolare una piazza di Latina al nonno. La qual cosa fece urtare, non poco, i miei nonni che da dove riposano in grazia di Dio mi domandarono: “per caso siamo figli ad un’altra madre? Perché a noi neanche un vicolo?”. Gli ho risposto: “cari nonni, qua conta chi ha generato gente potente, e non è il caso nostro. Roba di casta, roba di sempre gli stessi”.
Fabrizio è stato anche presidente della commissione regionale per la criminalità nell’ambito della maggioranza Storace. Gli effetti? Il suo lavoro ha fatto calare la criminalità? Quanti malfattori ha acciuffato? Quanti cattivi ha messo in castigo? Insomma, che ha fatto?
Quindi i “sempre gli stessi” chi sono? Sono per caso quelli che hanno avuto incarichi rappresentativi? Allora è lui. Sono quelli che hanno avuto incarichi amministrativi? Allora è lui. Sono forse i vecchi democristiani, cattivi e parassitari? Allora sono quelli del partito suo.
Mi sa che ‘sto manifesto è il primo manifesto boomerang della storia, la casta è lui.
P.S.: Caro Cirilli tu stavi a palazzo, stavi in tutti i palazzi e la criminalità cresceva. Concordo con te, mandiamo via gli incapaci. Mandiamo via i “sempre gli stessi”. Personalmente comincerei da te. Ma non ti ho mai votato, manco al liceo, e quindi non perdi un voto. Ma resti con una bella faccia…
Io - fossi in te, ma grazie a Dio non lo sono - mi farei un esame di coscienza. Teorizzavi la terza posizione, eri antisistema, ora sei democristiano. Almeno fai un altro slogan. 

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