Lidano Grassucci
Si sente odore di voto, ed ecco puntuale come una cambiale arrivare l’avviso di garanzia ad orologeria. Fazzone annuncia la candidatura? Ed ecco l’azione della magistratura che richiama fatti, le lettere di raccomandazioni, che risalgono alla giunta Storace, ad almeno sette anni fa.
Quando Paride Martella stava per assumere un incarico alla società autostrade per conto dell’allora ministro Di Pietro, fu arrestato e la cosa non si fece. Dopo qualche tempo i giudici stabilirono che “non si doveva arrestare”. A ogni vigilia di elezioni puntuale arrivava la notizia della possibile corsa di Gianni Cosmi per il centrosinistra, con la stessa puntualità arrivava un provvedimento giudiziario sull’Aser che coinvolgeva lo stesso Cosmi, che puntualmente non veniva candidato. Cosmi, dopo alcuni lustri di questa storia, è risultato innocente, assolutamente innocente.
Cosa dire? Continuo a pensare che su chi ha incarichi pubblici elettivi debbano decidere gli elettori, che i magistrati hanno il potere massimo che si può attribuire ad un uomo, incidere sulla libertà degli altri, e per questo avrebbero il dovere del silenzio sulle loro indagini mentre si svolgono. Ma questo non è, ho letto tanti titoli giganteschi sulle ipotesi di reato, tanti microscopici sulle assoluzioni conseguenti. Non mi piacciono i giustizialisti, non mi piacciono i moralisti.
Il giornale giustizialista della città osservava sulla inopportunità di candidare gli indagati alla Regione, io ritengo che sia più grave avere dei condannati passati in giudicato al senato della Repubblica, ogni riferimento a Giuseppe Ciarrapico è voluto. Prendo atto: questo paese ha un grande dramma nazionale, la giustizia.
Rendo merito al sindaco Zaccheo che in consiglio comunale ha tuonato: troppe intercettazioni ai politici e troppo poche a quelli che poi uccidono. Zaccheo è stato giustizialista, se anche lui ha dubbi garantisti capisco che forse c’è qualche cosa che non va con il potere giudiziario.
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