Teresa Faticoni
Di scrittori pontini ce ne sono tanti, ma di Antonio Pennacchi ce ne sta uno soltanto. E adesso lo candidano, forse, anche al premio Strega. La notizia è apparsa ieri nelle pagine della cultura del Corriere della sera. Il quotidiano milanese annunciava che Walter Veltroni non sarà della partita (con tanto di lettera di spiegazioni dell’ex sindaco di Roma), insinuando che lo stesso non sarebbe gradito al Campidoglio che ha finanziato il premio con 300mila euro per il triennio. Ma Corsera dice di più: il nostro Pennacchi potrebbe essere tra i favoriti con Canale Mussolini, che dovrebbe essere nelle librerie a marzo edito da Mondadori. Pennacchi è uno che sta antipatico a molti (un tantinello di invidia lo mettiamo nel conto?), ma chiunque parli di lui non può prescindere dal fatto che è uno che si è inventato un modo nuovo di scrivere unendo anima e pancia, storia e romanzo, documento e fantasia. Poche le indiscrezioni intorno all’ultima fatica di Pennacchi, ma chi lo ha assaggiato dice che si tratta di capolavoro. «Un libro in cui Pennacchi, scrittore di talento –scrive Cristina Taglietti sul Corsera di ieri -, segue la storia dei Peruzzi, una delle tremila famiglie che nel ’32 viene trasferita dal Veneto nel Lazio a colonizzare le paludi dell’Agro Pontino appena bonificate dal duce. Le vicende di tre generazioni di braccianti raccontano, con passo epico, cinquant’anni di storia italiana, dal primo Novecento al secondo dopoguerra». C’è un po’ di autobiografia, in tutto questo, perché Pennacchi è figlio di una famiglia di pionieri veneti arrivata nell’Agro pontino per la bonifica. Terra che gli rende poco di quello che prende: se a Londra, Parigi o Berlino conoscono Latina è perché Pennacchi è stato tradotto in inglese, francese e tedesco. Se in Italia Latina non è solo la città vicino Roma costruita dal duce o quella che sfiori andando al Circeo è perché dal suo "Il fasciocomunista" è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico con Riccardo Scamarcio e Elio Germano. Adesso la Mondadori lo porta sul palcoscenico più applaudito della letteratura italiana. E noi staremo qui a battere le mani. La candidatura di Pennacchi allo Strega ebbe il suo primo sponsor in un articolo uscito su Il Secolo d'Italia il 21 aprile dello scorso anno che portava la firma di Carla Conti. Se Pennacchi sarà tra i dodici di Benevento lo sapremo a maggio.
domenica 7 febbraio 2010
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Avrà anche un modo personale di scrivere, magari anche innovativo, solamente che chi legge potrebbe pensare che lo fa per informare.
RispondiEliminaCredo proprio che non sia così, soprattutto nell'ultimo articolo da lui scritto su "Il Territorio" di lunedì 7 giugno 2010, dove fa passare per stupidi ed inefficienti intellettualmente, tutti coloro che non sono a favore dell'energia nucleare, viceversa, in questo ambito, si muovono scienziati di levatura mondiale, e gli argomenti portati sono tutt'altro che per il "no nel mio giardino", ma motivati da calcoli anche economici che, non avendo mire speculative, fanno i conti con le spese reali alle quali il nucleare va incontro, non tralasciando quelle impopolari o non direttamente collegate alla produzione di energia.
Basterebbe non basarsi solamente su luoghi comuni o messaggi propagandistici, ma perdendo pochi minuti per leggere saggi e documenti facilmente reperibili sia su internet che in qualsiasi libreria.
Questa diventerebbe informazione, scrivere cavolate sensazionalistiche, con toni pieni di coglionate o cazzate, solo per attirare lettori di pancia, poco onore fa al mestiere di giornalista; potrebbe continuare a farlo nelle forme di romanzo, racconto o altro, ed inserire questi scritti nelle sezioni appositamente individuate a tale scopo evitando di instillare equivoci su argomenti tanto, tantissimo importanti.
Queste mie non vogliono assolutamente sottovalutare gli avvenimenti che stanno occorrendo alla Nexan e soprattutto ai lavoratori di questa azienda, ma non si può far passare per buona alternativa, una soluzione che per salvare alcune centinaia di persone, ne danneggerà altre centinaia di migliaia per generazioni e generazioni, questo è il classico metodo utilizzato da chi vuole egemonizzare il potere mettendo contro, tra loro, chi del potere è vittima, così facendo, Pennacchi diventa il mezzo di una propaganda che vuole solamente speculare economicamente sulle necessità che la crisi attuale va rendendo sempre più costose e irraggiungibili.
Massimo Penitenti
Minturno