martedì 5 gennaio 2010

Latina ricorda Coppi a 50 anni dalla morte


Paolo Iannuccelli
Fausto Coppi  vinse, nel maggio del 1954, la tappa Napoli-Latina di 173 Km della Roma-Napoli-Roma con 1’09'' di vantaggio su Bruno Monti. Concluse la corsa a tappe al secondo posto in classifica dietro a Monti. Gli ultimi 40 chilometri della tappa si svolsero dietro motori. Oggi ricorrono i 50 anni della morte del Campionissimo o dell’Airone, così veniva chiamato l’uomo che faceva sognare l’Italia rivaleggiando con Bartali. Tempi eroici, quelli della bici, popolare quanto il calcio. A Latina erano migliaia gli appassionati di ciclismo sport molto popolare e sentito tra i pontini arrivati da Veneto, Friuli, Emilia-Romagna e Toscana.
Coppi ha rappresentato il riscatto del’Italia uscita dalle macerie della guerra, la sua morte ha resdo silenzioso ed attonito un intero Paese. Una gita in Africa, nell’Alto Volta, una battuta di caccia è costata cara al campione di Castellania che, con una cura di chinino, poteva essere sicuramente salvato dalla malaria contratta in dicembre . Gli fu curata, invece, una forte influenza. Coppi ha gareggiato nel capoluogo pontino in tre occasioni, anche negli Anni Trenta, prima del conflitto mondiale e della partenza per il servizio militare che gli impedì di gareggiare per quattro anni. Ogni volta, la sua presenza suscitava calore tra la popolazione, era sempre un bagno di folla per il Campionissimo. Bartali, invece, amava Terracina, grazia alla feconda amicizia con Tiziano Testa, patron delle due ruote della città del tempio di Giove Anxur, meta di tanti arrivi in salita. La famiglia Di Pietro, originaria di Cisterna, con papà Alcibiade capostipite, era al centro di ogni iniziativa in campo ciclistico. Un loro caro amico era  Edesio di Camillo, meglio conosciuto come Sciaboletta, correva come indipendente – senza una squadra ufficiale – il Giro d’Italia e scalava lo Stelvio e il Pordoi con naturalezza. Era un cisternese verace con una passione indomita. Una mostra fotografica ricorderà il 6 gennaio la presenza di Fausto Coppi a Latina, grazie alla collaborazione e puntigliosità di Nando e Gianni Di Pietro, zio e nipote. Hanno visitato gli album di famiglia, perfettamente conservati, che rappresentano un vero patrimonio storico-sportivo per la città di Latina. Aldo Di Pietro, al quale verrà intitolato presto un importante premio a livello nazionale, è stato direttore tecnico della nazionale giovanile italiana di ciclismo, presidente dello Sporting Club di atletica leggera, maestro di pugilato alla Casa del Contadino in corso Matteotti,  presidente del Billy Basket Latina, organizzatore di eventi straordinari in tante discipline. Ha lasciato un segno per la sua operosità nello sport puro e dilettantistico.  

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