martedì 19 gennaio 2010

L'ARCINORMALE - Città di fondazione? Mo' basta



Lidano Grassucci


Arriva l’ennesimo comunicato elegiaco sulla iniziativa dell’assessore Fabio Bianchi riguardo la nascita di una associazione delle città di fondazione, sarebbero le 4 case sparse qua e là che hanno fatto i fascisti nei loro 20 anni di, ignobile, dittatura. Cosa ci sia da vantarsi di ‘sta roba non lo riesco a capire. Latina è la mia città e la amo ma “bella non ci si può dire”, solo Frosinone ci tiene in gioco.
È dal ’93, dalla vincita di Finestra a Latina, che la destra nostalgica (spero che qualcuno cominci a leggere le cose che scrive Fini, ma leggere non è cosa propriamente fascistissima, loro “se ne fregano” delle lettere) arrivata al potere per il suicidio dei democratici, ci rompe gli attributi con ‘sta Littoria. Littoria erano 4 edifici pubblici, brutti a dir poco, insignificanti, ripetitivi come le Fiat 127, meglio ripetitivi e brutti come l’Arna o, se preferite, l’Opel Kadett tre volumi verde ramarro.
Che ad un certo punto sono diventate città di fondazione anche una casetta con un pollaio, la stalla e la letamaia. Se così si calcolano le città di fondazione: Roberto Bianconi è un fondatore universale, Michele Nasso almeno nazionale, e Sante Palumbo è stato un grande edificatore a livello di Mao.
Ora siamo al ridicolo. Fabio Bianchi ha intorno a 40 anni, ma che gli frega di questa robaccia, ha ideato gli angeli custodi, ha tolto i bambini che mendicavano dalle strade, ha una vita davanti, perché si balocca in queste cose che interessano 4 vecchietti nostalgici solo della loro gioventù?
Basta correre dietro all’idea di un riscatto per una storia che sarebbe negata. Non è negata la storia del ventennio, è un dramma nazionale, è un’onta per la mia nazione, me ne vergogno davanti alla nazione che abbiamo aggredito, davanti al popolo di Israele che abbiamo ignobilmente offeso senza possibile scusa alcuna, me ne vergogno davanti ai ragazzi d’Italia che in nome di una operetta sono morti a venti anni in Africa, in Russia, in Francia, nei Balcani. Ma che città di fondazione, 4 edifici pubblici con volumetrie che l’Ater di Claudio Lecce ci mette due mesi a fare, ma di cosa parliamo. Ora siamo al ridicolo, leggo di tanto in tanto di una fantomatica città che si chiamerebbe Latina-Littoria, per carità divina. Latina nasce quando dei liberi uomini decidono di costruirla a guerra finita, altre città non ci sono o sono state distrutte dalla guerra perduta.
Fabio Bianchi è un ragazzo intelligente, lascia stare la storia nera, noi siamo un popolo colorato: fatti un giro per il vuoto e disumano centro storico di Latina, poi vai a Piccarello, a Latina Fiori, alla Lottizzazione, almeno c’è qualcuno.
E mi spiace che davanti a questa roba la sinistra, i liberali, i cattolici democratici che hanno fatto Latina per tutti questi anni siamo rimasti in silenzio. Latina è città di fondazione democratica, prima c’erano accampamenti militari. Londra era un accampamento militare romano, ma i londinesi non rompono gli zibidei associando tutte le città fondate dai romani, non ci pensano proprio perché pensano alla Londra futura, non a quella passata.

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