venerdì 4 dicembre 2009

La democrazia? So rogne

Lidano Grassucci

“Propria un’cò l’dovea morire? Se sempre stà dispettoso”. Così mio zio Tony se la prese a male con il fratello che aveva avuto la scortesia di morire proprio il giorno in cui lui aveva un appuntamento importante: la cena dei veneti dell’agro. Ieri, tutti noi avevamo un appuntamento importante, la manifestazione antistrisce blu. E Giove Pluvio ha fatto venir giù l’acqua. Forse lo paga Urbania il signore degli dei dell’Olimpo che, di suo, ci mette il dispetto che è dote propria degli dei. Comunque alla manifestazione antistrisce c’era poca gente. Quindi? Ai cittadini di Latina non dispiace pagare. Non dispiace ai commercianti, non spiace alle commesse, non è disdegnato dai dipendenti pubblici. Paghiamo, paghiamo per tenere ferma l’automobile. Del resto il centro storico è un lusso e il lusso si paga. Non aggiungo altro, credo che se il sindaco decidesse di tassare l’aria del mare, dopo un po’ di brontolio tutti pagherebbero.
Ecco, Latina è una società prepolitica. Una società dove il massimo della protesta non è la proposta alternativa, ma il brontolio. Quando ero ragazzo non conoscevo un democristiano. Tutti parlavano male dei sindaci democristiani, poi la Dc prendeva la maggioranza assoluta e i sindaci 80.000 voti per diventare senatori. Tanti voti così li prendeva il democristiano di Latina e quello del partito dei tirolesi di Bolzano. Al bar tutti contro le strisce, ma a mettere la faccia in piazza no, quelli del Comune si potrebbero offendere. Siamo una società prepolitica che crea delle oligarchie di governo verso cui è consentito il mugugno, non la protesta, men che mai il dissenso.
Non c’è la società civile, quella che “dialoga” con la comunità della rappresentanza. Non è una cosa solo degli amministratori il sentirsi “altro” dai cittadini fino ad arrivare ad auto esentarsi dal pagamento della sosta. Anche la società, nei fatti, li considera tali. Semidei, dispensatori di piccoli favori. Farsi vedere in piazza contro? Mai, si potrebbero arrabbiare. Meglio trovare una soluzione personale, una qualche esenzione ad personam che ci rende anche un po’ semidei.
Caro Vincenzo dipingi tutta la città di blu, tanto il popolo da queste parti è bue e dorme.
“Dormi popolo, dormi” che a te ci pensa il Papa, il sindaco, il curato e il consigliere come dalla notte dei tempi. E popolo non dar retta a ‘sti liberali che vogliono la democrazia, la politica. So’ rogne. Ci pensa il curato a voi. Dormi popolo dormi.
E mi sa che Giove non ha avuto colpa alcuna.

Nessun commento:

Posta un commento