Franco Schiano
La privatizzazione di Tirrenia e la conseguente nascita di distinte società regionali per continuare a garantire la mobilità delle isole minori italiane è diventato, argomento d'attualità. Non più lasciato ai soggetti istituzionali (Governo, Regione Lazio, isole ponziane) che da sempre si sono interessati sulla materia, ma terreno di confronto anche con altre realtà che si sono affacciate sulla ribalta.
Tutte le regioni interessate ovviamente trattano e si interfacciano con gli Enti locali isolani, non fosse altro che per avere una visione ravvicinata delle problematiche da affrontare. Poi ognuna individuerà la formula più idonea per l’effettuazione dei servizi da assegnare.(Società pubbliche o miste oppure affidamento in appalto ad un operatore privato con gare a livello europeo). Basti pensare che in Toscana Corsica Ferry (Francia) e Buquebus (sud america) si stanno interessando della cosa per avere un idea dell’ampia portata degli sviluppi futuri.
In tutto questo contesto la nota apparsa in data 5 dicembre 2009 sulla stampa locale a firma della A.ma.re. di Gaeta ha suscitato più di qualche perplessità, in particolare sulle isole.
“ Che una associazione di marittimi si preoccupi del mantenimento dei livelli occupazionali è naturale - altrimenti gli associati non pagherebbero per tenerla in vita. - ha dichiarato Giuseppe Tricoli, ponzese, da sempre attento conoscitore dei trasporti marittimi isolani - Che però ci si preoccupi di suggerire di “evitare la partecipazione di amministratori pubblici isolani nella nuova società di navigazione, se non per solo compito di controllo o di revisori dei conti, per la semplice ragione che il soggetto che usufruisce del servizio non può essere anche concessionario dello stesso” appare incredibile ed irrispettoso nei confronti degli isolani di Ponza e Ventotene.
Chi usufruisce del servizio – prosegue Tricoli - sono, in primis, gli abitanti delle isole, poi la collettività ogni qualvolta ha rapporti con queste realtà. Non si comprende da chi dovrebbero essere tutelati i residenti delle isole, se non dai legittimi rappresentanti, democraticamente eletti e deputati allo scopo. Non risulta che nei decennali contenziosi di Ponza e Ventotene con il Ministero della Mercantile prima, quello dei Trasporti poi, la Regione Lazio o la Provincia di Latina vi sia mai stato il sostegno, anche solo morale, da parte di sigle che oggi si sentono legittimate a parlare a nome degli isolani per suggerire di “mantenere gli attuali collegamenti marittimi con le isole, senza tagli di corse che sicuramente graverebbero sull’economia degli isolani” peccato però che quando i tagli delle corse vi sono realmente stati (vedi vicenda aliscafo Caremar per Ponza) nessuna voce si sia levata contro la decisione e l'isola, i suoi problemi li ha risolti da sola.
Non è sterile polemica – afferma ancora il dottor Tricoli - ma in questa delicata fase di transizione non è suggerendo quando già previsto dalle Leggi nazionali e comunitarie (Solas, CdN, Contratti collettivi, etc.) che si contribuisce a garantire, a chi sulle isole ci vive, il bene preziosissimo dei collegamenti marittimi. Se si è a conoscenza del mancato rispetto degli standard di sicurezza o della violazione di normativa tecnica, gli interessi dei marittimi, quindi anche dei soci A.ma.re. legittimamente, si tutelino segnalando le irregolarità a chi di competenza. Ma dove erano AMARE & Co, quando gli Enti locali chiedevano il rispetto di alcuni diritti elementari come – solo per citare uno dei tanti casi -: l'installazione dell'ascensore per i diversamente abili sul M/t “Quirino”? Richieste sistematicamente tuttora disattese tra il disinteresse di tutte le sigle.”
Come a dire: facciamo ognuno la nostra parte, senza sostituzione di ruoli. Come nessuno contesta le capacità tecniche di chi va per mare, si lasci ai rappresentanti isolani la possibilità di partecipare alle scelte operative. Ovemai questa opportunità ci fosse, visto che l'unico caso di un rappresentate isolano nel CdA della Caremar, nella persona di Ernesto Prudente, risale agli ormai lontanissimi anni 70.
Nessun commento:
Posta un commento