martedì 10 novembre 2009

Super Pontina a piedi, il Governo non finanzia

Alessia Tomasini

Roma - Latina bloccata. E’ questo il risultato del mancato finanziamento dell’opera, sostenuta dalla giunta regionale di centrosinistra, da parte del Comitato interministeriale. Il ministero dei trasporti è venuto meno alla parola data. Proprio il ministro Altero Matteoli si era speso a destra e a manca per assicurare a tutti i rappresntanti istituzionali del Lazio che le somme c’erano e sarebbero state destinate nell’immediato. Tutte le parole si sono risolte in una bolla d’aria. All’appello manca l’ultima tranche di finanziamenti pubblici per l’autostrada Roma-Latina e per la bretella di collegamento con l’A1 Campoverde-Cisterna-Valmontone. «Auspi-chiamo che nella prossima seduta siano approvate le risorse mancanti, circa il 50% della quota a carico dello Stato, in modo che - interviene il consigliere regionale del Pd, Claudio Moscardelli - si possa bandire la gara d’appalto per un’opera strategica». La Regione ha svolto quanto di sua competenza. Il progetto preliminare è stato approvato e pubblicato, sono state prodotte le osservazioni che sono state esaminate, il progetto è passato con esito positivo nella conferenza dei servizi. «E’ stata costituita la società mista Anas-Regione che farà da stazione appaltante dell’opera, che ricordiamo - continua Moscardelli - essere unica in quanto la gara d’appalto sarà fatta sia per la Roma-Latina che per la bretella. La società vede presente l’Anas, pertanto coinvolge il Ministero dei lavori pubblici». Ad entrare in cantiere sarà il tracciato che è succeduto a quello proposto dalla giunta Storace, e approvato dal Cipe nel 2004, che fa fede ad un accordo di programma sottoscritto l’8 novembre del 2006 con l’Anas e l’allora Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Si tratta di un’ autostrada a pagamento tra Castel di Decima e Borgo Piave con un impatto ambientale minimo grazie alla scelta di ricalcare per la massima parte l’attuale Pontina. Il costo dell’opera è di 2 miliardi di euro per il 40% a carico dello Stato e per il 60% a carico dell’aggiudicatario. La realizzazione di questa infrastruttura, la più grande degli ultimi 30 anni, è prevista in tre anni. «Con la Roma-Latina verrà realizzata la tangenziale nord-est tra Borgo-Piave e Borgo San Michele, che libererà dal traffico pesante il tratto di Pontina - conclude Claudio Moscardelli - che divide i quartieri Nuova Latina e Nascosa (ex Q4 e Q5) dal resto della Città e consentirà il collegamento con l’ultimo tratto della nuova 156 e con la Mare-Monti tra Latina e Latina scalo». Manca l’accesso con il grande raccordo anulare e con la Roma-Fiumicino. Restano escluse dalla rivoluzione infrastrutturale le aree a sud di Latina nelle quali insistono numerose aziende agricole che hanno da sempre sollevato la necessità di far fronte alla carenza di strade per il trasporto più agevole e veloce delle merci. Da Terracina a Formia si interverrà infatti con la messa in sicurezza dell’attuale Pontina e con la creazione di undici rotonde con le quali superare il nodo di quegli incroci a raso che rappresentano l’elemento di maggiore criticità per la viabilità made in Latina. La Pontina era ed è il punto debole per una provincia che continua a soffrire di isolamento indotto dalla assenza di scelte e dalla mancanza di carattere della sua classe politica ed amministrativa. Questa battuta d’arresto non era stata calcolata. Mentre il centrosinistra guarda in alto e spera che si sia trattato solo di una svista qualcun altro pensa sia arrivato il momento migliore, data l’imminenza delle elezioni regionali, per alzare la guardia e tornare sul ring a combattere per il Corridoio tirrenico.

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