martedì 10 novembre 2009

Fondi regionali per ristrutturare il palazzo, ultima della saga Scalfati

Irene Chinappi

Palazzo San Rocco  è una proprietà privata, non un museo». Alfredo Scalfati detiene il 41% dell’eredità di famiglia eppure della convenzione firmata alcuni giorni fa dai suoi familiari con l’Ente Parco Riviera di Ulisse non ne sapeva nulla. «Quel che so l’ho letto sui giornali e la notizia mi ha lasciato esterrefatto». Non è solo una questione di beghe familiari tra i fratelli Scalfati, che hanno recentemente occupato gli schermi nazionali pure con la questione del lago di Paola. Ma a quanto pare è soprattutto un fatto di giustizia pubblica. «Il comunicato della Riviera d’Ulisse è preoccupante» sottolinea Alfredo Scalfati. La nota data alla stampa in sostanza dice che Palazzo San Rocco, un edificio di cinque piani ad angolo tra via San Rocco e la via del Porto, con giardino, cappella annessa, oltre ad un aranceto in località Angolo, saranno gestiti in comodato d’uso gratuito dall’Ente Parco. Lo scopo, secondo chi ha diffuso la notizia, sarebbe quello di adibire alcuni di questi spazi ad un museo,  un centro culturale e un punto informazioni dell’ente.
«Fermo restando che il palazzo è un’abitazione privata, ci abitava mio padre, e non un museo, al comune di Sperlonga non è stato presentato alcun progetto - spiega Alfredo Scalfati - per l’allestimento dei servizi culturali annunciati». Il sospetto, fondato per l’erede escluso dalla decisione sulla casa di famiglia, è che la manovra possa servire ad ottenere finanziamenti pubblici per la ristrutturazione di una proprietà privata. E se così fosse sarebbe davvero grave. Per questo Scalfati vuole prendere tutte le precauzioni necessarie a tenersi fuori da questa storia. «Ho dato mandato ai miei avvocati - annuncia - di recuperare tutti i documenti relativi alla questione e, dato che anch’io sono un erede Scalfati, ci tengo a sottolineare che nel caso in cui venissero investiti soldi pubblici, io non ho nulla a che vedere con la convenzione né con le iniziative dei miei coeredi».
Parenti serpenti, sì. Ma a rimetterci sarebbero i cittadini che pagano le tasse e che potrebbero veder spesi i loro soldi negli affari della famiglia che un tempo governava il paese, piuttosto che nei servizi pubblici a cui hanno diritto. Allora però eravamo in epoca feudale. E fortunatamente oggi ne siamo lontani.
Quello che per adesso è solo un sospetto per il fratello ignaro, tuttavia, c’è il rischio che diventi una certezza. Ancor più certo è                                                                                                                                                                     che se l’intenzione è questa non sarà facile ai firmatari della convenzione perseguire l’intento. Perché Alfredo Scalfati vuole la verità.
E se il suo sospetto si rivelerà fondato non è escluso che possa ricorrere, ancora una volta, come nel caso dei pontili di Sabaudia, alla giustizia.

2 commenti:

  1. Alfredo Scalfati continua purtroppo a riportare notizie non vere e ad utilizzare la stampa per diffonderle. L'accordo con l'Ente Parco Riviera di Ulisse è stato sottoposto all'assemblea della Comunione Eredi Scalfati in data 13 maggio u.s, assemblea alla quale Alfredo Scalfati ha regolarmente partecipato. La delibera è stata assunta all'unanimità, ossia anche con il voto favorevole del Dott. Scalfati. L'accordo è finalizzato ad aprire alla fruizione pubblica uno degli edifici storici della città di Sperlonga, prevedendo anche la possibilità di organizzare una biblioteca storica mettendo a disposizione i libri antichi di storia del territorio pontino posseduti dalla famiglia Scalfati. L'accordo, si ricorda, è a titolo gratuito e le opere di ristrutturazione che l'Ente Parco realizzerà sono esclusivamente finalizzate a renderli idonei per gli usi previsti.
    Vi pregherei di fare corretta informazione e di pubblicare apposita rettifica di quanto scritto.
    La documentazione è a Vostra disposizione, qualora ne abbiate bisogno.
    Cordiali saluti.
    Andrea Bazuro
    Ammministratore unico Comunione Eredi Scalfati

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  2. Alfredo Scalfati continua purtroppo a riportare notizie non vere e ad utilizzare la stampa per diffonderle. L'accordo con l'Ente Parco Riviera di Ulisse è stato sottoposto all'assemblea della Comunione Eredi Scalfati in data 13 maggio u.s, assemblea alla quale Alfredo Scalfati ha regolarmente partecipato. La delibera è stata assunta all'unanimità, ossia anche con il voto favorevole del Dott. Scalfati. L'accordo è finalizzato ad aprire alla fruizione pubblica uno degli edifici storici della città di Sperlonga, prevedendo anche la possibilità di organizzare una biblioteca storica mettendo a disposizione i libri antichi di storia del territorio pontino posseduti dalla famiglia Scalfati. L'accordo, si ricorda, è a titolo gratuito e le opere di ristrutturazione che l'Ente Parco realizzerà sono esclusivamente finalizzate a renderli idonei per gli usi previsti.
    Vi pregherei di fare corretta informazione e di pubblicare apposita rettifica di quanto scritto, nonché di verificare le informazioni che riportate per evitare ulteriori querele per diffamazione a mezzo stampa.
    La documentazione di supporto è a Vostra disposizione, qualora ne abbiate bisogno.
    Cordiali saluti.
    Andrea Bazuro
    Ammministratore unico Comunione Eredi Scalfati

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